
Una delle recenti proteste messe in atto dai dipendenti della Targetti per salvare i posti di lavoro e lo storico marchio
Salva la Targetti. "Quella fabbrica è un pezzo di storia della nostra città. Siamo riusciti a scongiurare il peggio e posto le basi per il rilancio". Così Valerio Fabiani, consigliere speciale lavoro e crisi industriali della Regione, al termine del tavolo istituzionale di ieri che arriva al termine di una lunga e faticosa mediazione.
L’inverno scorso la 3F Filippi di Bologna, l’azienda di illuminotecnica che nel 2017 ha rilevato Targetti Sankey, aveva presentato un piano industriale che prevedeva la chiusura della produzione a Firenze e la vendita dello storico stabilimento, con una conseguente riduzione del personale da 90 a 40 lavoratori: i 50 operai del settore produzione sarebbero stati trasferiti nello stabilimento di Nusco in provincia di Avellino, e in città sarebbero rimasti solo gli uffici.
I sindacati denunciando i "licenziamenti mascherati" avevano aperto lo stato di agitazione con conseguenti scioperi. Oggi con la firma in Regione l’azienda si impegna a trasferire nella sede avellinese soltanto una parte della produzione e rilanciare la produzione d’alta gamma a Firenze.
Le parti hanno concordato l’apertura della cassa integrazione per riorganizzazione per 22 mesi (prorogabili) e l’azienda si è impegnata a mettere in campo tre milioni e mezzo di investimenti nel triennio 2025-2027. "I licenziamenti sono stati scongiurati: è prevista una ricollocazione interna, tra lo stabilimento fiorentino e il gruppo 3F Filippi, oltre a eventuali ricollocazioni esterne con l’intervento delle politiche della Regione" spiega Fabiani.
Stefano Angelini, segretario generale FIom-Cgil, esprime soddisfazione "per questo importante punto di partenza" e sottolinea che "la Fiom e le Rsu monitoreranno con molta attenzione il percorso previsto dall’accordo affinché si arrivi a un vero rilancio dell’azienda. Ora la parola ai lavoratori per l’approvazione dell’accordo". Attenzione alta anche da parte del Comune. "Abbiamo seguito da vicino la vertenza in questi mesi, non arretrando di un centimetro rispetto alla tutela dei lavoratori e alla salvaguardia della produzione a Firenze" commenta l’assessore di Palazzo Vecchio, Dario Danti.
B.B.