
Negozianti e ambulanti protestano per il nuovo hub alle Cascine . La decisione dell’amministrazione non piace neanche alle opposizioni. Vicini: "In Pecori Giraldi partirà uno dei cantieri principali della tramvia".
La linea del Comune è chiara: dal 1° luglio (e senza alcuna proroga) la fermata dei bus turistici sarà trasferita da lungarno Pecori Giraldi a piazza Vittorio Veneto per permettere l’avvio anticipato dei cantieri della linea tramviaria verso Bagno a Ripoli. Una decisione che non cambia, nonostante la protesta accesa di centinaia di commercianti, ambulanti e bancarellai del quartiere di Santa Croce che, ieri mattina, si sono rpesentati al la riunione della Commissione 2 di Palazzo Vecchio (Sviluppo economico), per denunciare di non essere stati coinvolti e di aver appreso della novità solo a decisione presa. "Così perdiamo turisti e incassi, nessuno ci ha ascoltati", è stato il tono diffuso.
Ma tra le tensioni, qualcosa si è mosso: dal confronto è emersa la possibilità di istituire un tavolo tecnico per cercare soluzioni condivise, magari mitigando l’impatto sul tessuto economico della zona. Una piccola apertura, accolta con cautela dai commercianti, che però chiedono risposte concrete prima che la stagione turistica entri nel vivo.
"Per noi è fondamentale che i lavori della tramvia procedano in maniera più spedita possibile, anche a tutela dei tanti negozi di vicinato ed attività che si trovano nelle zone interessate dai cantieri – dice l’assessore allo Sviluppo economico e al Turismo Jacopo Vicini – lo spostamento dei bus turistici è necessario e la nuova destinazione sarà sperimentale; siamo sempre disponibili al dialogo e a valutare, dopo alcuni mesi in cui vedremo l’andamento dei flussi, soluzioni ad eventuali problematiche e criticità". Per il capogruppo di Italia Viva, Francesco Casini, "l’amministrazione ha fatto bene a intervenire su lungarno pecori Giraldi, ma va detto è da settembre che chiediamo di affrontare la questione". Di parere contrario, invece, è il forzista Alberto Locchi: "La decisione di trasferire i bus alle Cascine è unilaterale e inaccettabile".
Anche Fdi giudica lo spostamento "grave" che causerà "danni irreversibili su commercio, artigianato e musei". Per Luca Santarelli (Noi Moderati) e Massimo sabatini (Lista Schmidt), infine, la grande partecipazione di esercenti alla Commissione 2 "ha dimostrato che quella presa dalla giunta è una scelta discutibile".
A guidare la delegazione che si è presentata nella Sala Firenze Capitale di Palazzo Vecchio, c’era l’associazione Santa Croce, costituita appositamente per opporsi al provvedimento. A parlare a nome di tutti è stato Massimo Bocchetti, ristoratore e fondatore dell’associazione che raccoglie oltre cento attività della zona.
"Abbiamo esposto il problema alla commissione – sottolinea –. Non si possono prendere decisioni simili nel pieno della stagione turistica. Santa Croce si è strutturata per accogliere questi flussi e qui lavorano 3mila famiglie. Se vengono meno i turisti, si rischiano licenziamenti a catena, senza contare l’indotto e i fornitori. Il problema dei bus esiste, ma serve una soluzione condivisa. Non si può passare da un giorno all’altro dal 100% al 0% dei bus in quest’area". Bocchetti ha proposto anche alcune alternative: "Si potrebbe scaricare in piazza d’Azeglio, poi far ripartire i bus da piazza Vittorio Veneto o dal lungarno Serristori. Chiediamo solo di essere ascoltati a un tavolo tecnico. Nessuno chiede di mantenere tutto invariato, ma serve gradualità e programmazione. Santa Croce è il primo biglietto da visita della città, se si spegne questa zona, il degrado avanza".
La richiesta è chiara: posticipare di almeno 90 giorni ogni decisione per consentire un confronto con le categorie. "Non possiamo accettare che dal primo luglio tutto cambi – conclude Bocchetti –. Serve tempo per trovare una soluzione che tuteli Firenze e chi ci lavora ogni giorno. I consiglieri comunali presenti hanno assicurato che la nostra posizione sarà valutata".
Rossella ConteAntonio Passanese