LORENZO OTTANELLI
Cronaca

La gimkana dei bussini: "Turisti, risciò e auto difficile essere puntuali"

Il nostro viaggio (a ostacoli) a bordo del C4 da piazza Beccaria a Porta al Prato. Milli (conducente e sindacalista): "Bisogna ripensare ai tempi dei percorsi".

di Lorenzo OttanelliFIRENZEI bussini elettrici passano ovunque, dentro il centro, anche nei vicoli più stretti. E non è un caso che l’amministrazione abbia deciso di ampliare il servizio fino a mezzanotte, per incentivare l’uso del servizio pubblico nelle aree colpite dalla Ztl estiva. Ma sono anche un’arma a doppio taglio, perché spesso sono in ritardo, come lamenta Massimo Milli di Fisa-Cisal, che è autista da 34 anni, prima di Ataf e ora di At. "Stamani (ieri, ndr) sul C4 per fare mezza corsa ci sono voluti 35 minuti, che è quanto ci vuole per compiere una corsa intera – ci dice Milli –. La verità è che con tutti questi turisti, con gli Ncc, i risciò, i monopattini, i camion di Alia che in pieno giorno svuotano i cassonetti e i rifornitori che scaricano a qualsiasi ora, le corse non possono avere questa fascia oraria". E per questo motivo non si contano le volte che le corse saltano, facendo arrabbiare tutti quegli utenti costretti ad attendere anche per quaranta minuti il bussino per recarsi al lavoro o per muoversi da un quartiere all’altro.

Per Milli, la situazione è cambiata: "Non si può pensare che ci siano gli stessi tempi di 15 anni fa, la città non è più la stessa. Oggi è piena di altri servizi e i tempi vanno corretti". Ed è per questo che alle 13.41 in piazza Beccaria saliamo sul bus C3 in direzione Porta a Prato. È caldo, è pausa pranzo e anche i turisti avvertono la canicola di questo giugno già rovente. Il bus, comunque, parte già quasi pieno. Appena svoltiamo per il centro, troviamo un taxi che si è accostato a bordo strada e che deve scaricare le valigie di qualche turista. Il bussino, però, passa, preciso. Proseguendo per Santa Croce, i turisti non smettono di camminare in mezzo alla strada e un ragazzo con le cuffie non si accorge della nostra presenza, continua col suo passo claudicante, ma fortunatamente siamo già in piazza. La oltrepassiamo veloci, non come la mattina, quando una fiumana di turisti si era assiepata sotto le tribune del Calcio Storico. Probabilmente sono i crecieristi che fanno un salto a Firenze per un tour mordi e fuggi in giornata per poi ripartire.

Corso dei Tintori è leggermente tappata, ci sono bus, taxi e un risciò. Le prime centinaia di metri sono state un po’ zoppicanti e davanti abbiamo un caddy con l’autista che tiene il piede sinistro a sfiorare l’asfalto, fuori dal mezzo. Intorno siamo avvolti da monopattini e risciò, è la solita giungla del centro. Svoltiamo verso Borgo San Jacopo, siamo a Ponte Vecchio e un Ncc blocca l’entrata, ma per un pelo, sempre per un pelo, il bussino riesce a oltrepassarlo.

Sulla strada non mancano auto parcheggiate male, furgoncini della raccolta rifiuti. Lo slalom riesce, ma dentro siamo tutti stretti come sardine. Fortunatamente l’aria condizionata funziona. Continuiamo fino a Porta a Prato. Arriviamo in venti minuti, siamo in orario. Rimaniamo sul bussino per il ritorno. Qui andiamo spediti, fuori è caldissimo, sulla strada ci sono Ncc e corrieri, ma, appena giunti in Oltrarno il camion dei rifiuti ci blocca per qualche minuto: deve svuotare i cassonetti interrati.

Andiamo comunque spediti verso Santo Spirito, sale anche il controllo ma tutti hanno biglietti e abbonamenti (è una notizia anche questa). L’ingorgo, stavolta, è in via de’ Bardi perché c’è un Ncc fermo di lato e il camion di Alia non passa. Il resto del viaggio prosegue liscio e in meno di mezz’ora arriviamo in piazza Beccaria. Andata e ritorno in meno di un’ora, certo. Ma in una situazione di calma come quella della pausa pranzo abbiamo comunque trovato qualche ingorgo, in ogni caso è estate e non c’era la scuola.