MANUELA PLASTINA
Cronaca

Speranza per l’ex don Gnocchi. C’è interesse dal Lussemburgo: "Possibile un resort a cinque stelle"

Un gruppo immobiliare ha preso contatti con il Comune. Sull’enorme complesso non ci sono vincoli. La proprietà è di una società del Ministero dell’economia. Si attendono offerte ufficiali per la rinascita.

Il complesso di villa Larderel

Il complesso di villa Larderel

Potrebbe partire dall’estero il futuro di Villa Larderel. Una società immobiliare del Lussemburgo, gestita da una famiglia storicamente nel settore, ha preso contatti con Comune e soprintendenza per tastare il terreno sui possibili utilizzi dell’antico immobile che da Pozzolatico affaccia sul panorama di Firenze. La villa trecentesca, col suo parco, potrebbe diventare un hotel 5 stelle in una posizione strategica, tra il Chianti e la città? Pare una delle soluzioni più appetibili. Proprio così la propone il blog di Quimmo, la piattaforma del gruppo Illimity a cui si è affidata la proprietà, la società del ministero dell’economia Invimit che acquistò il prestigioso complesso immobiliare nel 2017 per 9,13 milioni di euro. "Un prestigioso complesso nobiliare pronto ad acquisire nuova vita e a essere riconvertito in hotel di lusso", scrive, citando altre 4 ville storiche in Italia trasformate con successo per un’accoglienza a 5 stelle.

Non solo hotel, visto che il piano strutturale del Comune di Impruneta prevede un’ampia gamma di destinazioni d’uso per il gioiello abbandonato di Pozzolatico: residenziale, direzionale, turistico-ricettiva, formativa, produttiva legato al cotto, sportiva. Può tornare anche ad essere un centro di formazione: negli ultimi anni di attività ha ospitato la scuola superiore Walford, dopo essere stata, fin dal secondo dopoguerra, sede dell’istituto di cura e riabilitazione don Gnocchi. Poi il complesso è rimasto vuoto, fino all’arrivo di occupanti abusivi, sgomberati ormai due anni fa. Ma l’ipotesi più probabile è l’hotel di lusso, una prospettiva che giustificherebbe l’importante investimento di acquisto e recupero del complesso di 81.800 metri quadrati, di cui 11.800 di interni e un imponente parco secolare di 7 ettari con una piscina interrata da 25 metri, un laghetto artificiale, uno chalet e una cappella.

Costruita nella seconda metà del XIV secolo, su commissione della famiglia Ricci, nel 1837 diventò dei Conti De’ Larderel e nel 1869 la dimora di Rosa Vercellana, contessa di Mirafiori e di Fontanafredda: nella cappella sposò il re d’Italia Vittorio Emanuele II. Nel corso del primo ‘900 ha ospitato Francesca Bertini, diva italiana del cinema muto. Adesso la speranza è che la società del Lussemburgo concretizzi il suo interesse dopo una normale fase di approfondimento che solitamente richiede diverse settimane. Villa Larderel aspetta una nuova vita.