
Crescono le presenze ma gli scontrini dei commercianti colano a picco "Residenti spariti, se smettono di spendere i visitatori per il centro è la fine". Sos Cna: "Le prenotazioni sono in flessione, soprattutto dagli Stati Uniti".
La città è piena, ma le casse delle attività fiorentine restano semivuote. Perché Firenze continua certo ad attrarre turisti, ma la loro capacità di spesa sembra essersi ridotta drasticamente.
I dati del primo semestre 2025 confermano l’ottimo stato di salute degli arrivi: +5% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, e addirittura un +14,1% per quanto riguarda le presenze, secondo l’Osservatorio Turistico Regionale.
Il mercato statunitense si conferma il primo per flussi internazionali, con un +6% di arrivi e un +10,8% di pernottamenti nei primi sei mesi dell’anno, seguito da Regno Unito e Germania.
Ma la fotografia che emerge sul piano economico è molto più sfumata. Il turismo a Firenze si sta trasformando in una presenza più numerosa ma meno redditizia. A lanciare l’allarme è Aldo Cursano, presidente di Fipe Confcommercio Toscana: "A luglio 2025 lo scontrino medio è sceso in media del 20% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso" riflette Cursano che sentenzia così: "I turisti ci sono, ma non spendono". "Stiamo assistendo a una banalizzazione del turismo – prosegue ancora il presidente di Fipe Confcommercio – In centro, dove i residenti non ci sono più, se mancano anche i turisti sarà la fine di tante attività".
Il problema, secondo gli operatori, non è la quantità, ma la qualità della domanda turistica: chi arriva spende meno. Un segnale che si riflette anche nel settore ricettivo.
Monica Rocchini, presidente AssoHotel Confesercenti Firenze, parla di "una flessione dei pernottamenti a luglio che in alcune strutture è arrivata anche al -20%. Le tensioni internazionali frenano la voglia di viaggiare. Agosto sarà in linea con lo scorso anno, che però era già stato sottotono. Siamo fiduciosi per settembre".
Una visione condivisa da Francesco Bechi, presidente di Federalberghi Firenze: "Luglio è andato sotto del 10% sui pernottamenti, agosto segna un – 5% ma confidiamo nel last minute. I primi sei mesi dell’anno hanno tenuto e sono in linea con il 2024, ma è un anno ballerino. A pesare sono il caro vita e l’instabilità geopolitica. A settembre ci aspettiamo una ripresa, anche se graduale".
Il quadro è complesso, e a offrirne una lettura articolata è Gianfranco Lorenzo, responsabile Studi e Ricerche del Centro Studi Turistici Firenze (CST): "Si avverte preoccupazione tra gli imprenditori: il rallentamento della domanda è evidente, in un contesto economico e geopolitico non favorevole. Dopo un primo semestre positivo, luglio ha mostrato lieve segnali di rallentamento, ma in media si registrano circa un milione di pernottamenti. Per agosto si prevede un leggero ritardo nelle prenotazioni, in un mese che tradizionalmente supera le 900mila presenze".
Anche Cna Turismo conferma un inizio d’anno in crescita e un’estate più incerta.
"I primi cinque mesi del 2025 hanno segnato un bilancio positivo – dichiara Paola Lorenzini, coordinatrice di Cna Turismo Firenze – con presenze lievemente superiori al 2024. Per agosto prevale la preoccupazione. Le prenotazioni sono in flessione, soprattutto dagli Stati Uniti e nemmeno il calo dei prezzi negli hotel di fascia alta sembra sufficiente a invertire la tendenza. Il caldo torrido, i cantieri, la percezione di insicurezza spingono verso soggiorni più brevi. Sarà un turismo in prevalenza europeo, con francesi, polacchi, tedeschi e olandesi. La domanda interna è debole, frenata dall’inflazione e legata al last minute. La speranza è in settembre, con previsioni positive fino a dicembre".
In sintesi, Firenze continua a esercitare un forte richiamo sul turismo internazionale, ma l’effetto economico è ridimensionato da una spesa pro capite in calo.
"In un centro storico ormai desertificato di residenti, se anche il turista comincia a venire meno, o a consumare meno, l’equilibrio su cui si regge l’economia urbana potrebbe rompersi - conclude Cursano -. Serve una riflessione strategica sulla qualità dell’offerta turistica e sulla tenuta del tessuto economico cittadino".