
I conti del Codacons per settembre. Ma i licei di Firenze sono tra i meno cari. Nei negozi e nei supermercati si può risparmiare rinunciando ai marchi.
Il 15 settembre si avvicina e con il ritorno sui banchi arriva puntuale la stangata per le famiglie. Secondo le stime del Codacons, la spesa complessiva per mandare un figlio a scuola – tra libri di testo, corredo e servizi – può arrivare quasi a 1.500 euro al liceo. Una cifra che pesa, specie in tempi di inflazione, ma che può essere ridotta puntando sull’usato e sul corredo scolastico non griffato. Il capitolo più oneroso resta quello dei libri. I tetti di spesa fissati dal Ministero parlano chiaro: 299 euro per la prima media, 341 per una prima liceo classico, 326 per lo scientifico, 279 per l’artistico, 326 per le scienze umane, 341 per il linguistico, 324 per un tecnico economico e 319 per un professionale alberghiero. In realtà, i conti finali sono ben più alti. L’osservatorio Federconsumatori calcola infatti una spesa media per i libri di 537,10 euro (-9,2% rispetto al 2024), cui si aggiungono 658,20 euro per il corredo scolastico (+1,7%). Risultato: oltre 1.200 euro per una prima media e quasi 1.500 per un liceale.
Una strada per contenere i costi è, da sempre, quella dell’usato. Online e nelle librerie il risparmio può arrivare al 50%. Su Libraccio.it, ad esempio, un vocabolario di latino passa da 34,90 euro a 19,20. La storica libreria di via Laura, a Firenze, riconosce ai clienti il 30% del prezzo di copertina sui testi rivenduti: così un manuale di storia come ’Uomini e mondi’ cala da 32,30 euro (nuovo) a 18,66 euro (usato), mentre un’edizione de ’I Promessi Sposi’ passa da 30,10 a 18,06. "Vendita e acquisto dell’usato vanno sempre bene – spiegano dalla libreria –. In media si riesce a reperire il 60-70% dei titoli richiesti. Chi trova almeno il 60% dei volumi di seconda mano risparmia tra il 40 e il 45% rispetto ai testi nuovi". Quest’anno, l’offerta è cresciuta: "Abbiamo anche 30-40 copie dello stesso volume. Il più rivenduto? La Storia di Barbero". Un altro punto di riferimento per gli studenti fiorentini è la libreria di San Gallo, che applica il 50% di sconto sull’usato e il 5% sul nuovo.
Il caro scuola però non si esaurisce con i libri. Zaini, diari, astucci e cancelleria costituiscono un capitolo tutt’altro che secondario. Secondo il Codacons, i prezzi sono saliti tra il 3 e il 5%. La forbice di spesa è ampia: per uno zaino griffato si superano i 200 euro, un diario di marca può costare 40 euro, un astuccio attrezzato sfiora i 60. Negli scaffali compaiono prodotti hi-tech – zaini con led, speaker o power bank – che fanno lievitare ulteriormente i costi. Anche qui, tuttavia, risparmiare è possibile. Evitare i prodotti legati a mode e influencer consente di spendere fino al 40% in meno, senza rinunciare alla qualità. Molte catene propongono articoli sottocosto: con una lista precisa e un po’ di pazienza si possono portare a casa buone occasioni.
Infine, ci sono i costi dei servizi comunali, che a Firenze variano in base all’Isee familiare (e sono gratuiti per la fascia più bassa). Per la refezione scolastica servono da 3,70 a 4,90 euro a pasto, per lo scuolabus tra 20 e 30 euro al mese, per il post-scuola circa 20 euro mensili per la fascia intermedia. Per le famiglie numerose con Isee fino a 32.500 euro sono previste riduzioni: -30% con tre figli o -40% con quattro. Federconsumatori segnala, a sorpresa, che Firenze è la meno cara tra diversi capoluoghi per i libri ai licei classico, scientifico e artistico. "Quella della scuola – conclude Laura Grandi, presidente Federconsumatori Toscana – resta comunque una spesa pesantissima".
Elettra Gullè