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Pergola, il taglio è realtà. Dal Mic meno 400mila euro. Il rebus fondi nel ricorso

Il ministero ha previsto risorse per poco più di un milione e mezzo per il 2025. Cifra più bassa di quella attesa, Bettarini: "Applicazione discutibile delle norme". FdI chiede lumi sul ricalcolo delle spese. Massini: è prematuro parlarne.

Il direttore artistico Stefano Massini

Il direttore artistico Stefano Massini

di Teresa ScarcellaFIRENZELa Pergola deve stringere la cinghia. Neanche il tempo di digerire il declassamento - confermato dalla commissione ministeriale anche in sede di riesame - che il Mic ha servito un altro boccone amaro al Teatro della Toscana: un taglio ai contributi statali di circa 400mila euro (382.783 a voler essere pignoli). Venerdì è stato pubblicato il decreto della Direzione generale spettacolo del ministero della Cultura relativo al triennio Fus (Fondo unico per lo spettacolo) 2025-2027 e per la Fondazione Teatro della Toscana, ormai considerata tra i teatri delle città di rilevante interesse culturale e per di più tra le ’prime istanze triennali’, è previsto un contributo di poco più di un milione e mezzo all’anno. Per l’assessore Giovanni Bettarini è stato come un morso a una fetta di cocomero avariato. La cifra, infatti, non solo è inferiore a quella dello scorso anno, quando la Pergola era nell’Olimpo dei teatri, ma è anche al di sotto delle aspettative: 1.515.825,00 contro 1.898.608 del 2024 (cui si sono poi aggiunti altri 172mila euro di fondi statali). Meno di quello che ci si aspettava tra le stanze fiorentine.

"Avrebbero dovuto garantire l’80% dell’anno scorso, per poi calcolare il restante 20% sulla base di alcuni parametri - spiega Bettarini -. E invece non solo hanno tagliato nettamente la parte ’ballerina’, ma sono andati anche a rosicchiare una fetta, seppur piccola, della cifra che doveva essere garantita". In pratica la Fondazione del Teatro della Toscana pensava di avere già in saccoccia, di diritto, 1 milione e 518mila euro all’anno (il minimo garantito) per poi sperare di riuscire a racimolare qualche altro soldino in base al valore dimensionale, alla qualità artistica, alla qualità indicizzata e alla dimensione delle attività. Ed è qui la doccia fredda: con un punteggio complessivo di 80,40/100 la Pergola si porta a casa circa 3mila euro in meno del garantito (382mila in meno rispetto allo scorso anno). "Siamo perplessi - è infatti il commento dell’assessore - le norme sono state applicate in modo discutibile e lo faremo notare nel ricorso al Tar".

L’impugnazione del declassamento, di cui il team legale della Fondazione si sta occupando, verrà quindi integrata con la questione dei fondi. Su cui il gruppo consiliare di FdI si è prontamente tuffato con un’interrogazione alla sindaca Funaro per sapere se "in virtù della riduzione delle risorse, si sia proceduto a ridimensionare le spese, o se invece tutto sia stato impegnato e gestito con la sicurezza di essere ancora un Teatro nazionale. In questo secondo caso si creerebbero inevitabilmente delle problematiche a livello di bilancio (il previsionale 2025 è fissato a 7,5 milioni di euro), ed è questa la nostra preoccupazione".

Un ragionamento che per il direttore artistico Stefano Massini "è prematuro, impossibile dirlo adesso". Dopotutto il decreto con l’assegnazione delle risorse è stato pubblicato solo due giorni fa e di mezzo c’è un contenzioso legale che è ancora alle battute iniziali. "I consiglieri invece di difendere la loro città, si schierano dalla loro parte politica" è il commento risentito di Bettarini. Ma queste sono dinamiche del gioco di ruolo, scaramucce rispetto alla gatta da pelare.