BARBARA BERTI
Cronaca

Pergola, si decide il futuro. Commissione a quattro riesamina il declassamento

Solo i membri di nomina governativa analizzeranno di nuovo il progetto. Lo status nazionale del Teatro della Toscana appeso a un filo.

Stefano Massini

Stefano Massini

Questione di ore e si conoscerà il destino della Pergola, ovvero se resterà teatro nazionale o scendrà di categoria diventando Tric, teatro di rilevante interesse culturale. Si riunirà oggi la Commissione consultiva per il teatro del Mic per affrontare le quasi ottanta richieste di riesame. Tra queste anche quella presentata dalla Fondazione Teatro della Toscana, l’ente presieduto dalla sindaca di Firenze Sara Funaro, che riunisce il Teatro della Pergola, la sala di Rifredi e l’Era di Pontedera.

La ’salvezza’ è contenuta in diciotto pagine piene di precisazioni, integrazioni e approfondimenti: la nuova domanda, infatti, è stata redatta tenendo conto di tutte le osservazioni della Commissione presieduta da Alessandro Massimo Maria Voglino, messe nero su bianco nel verbale del 30 giugno scorso. Gli esperti della Fondazione Teatro della Toscana hanno dettagliato in maniera certosina gli aspetti ritenuti carenti o mancanti, soffermandosi e argomentando ogni dettaglio. In particolare, l’istanza dà conto che l’assestamento del bilancio previsionale non ha minimamente compromesso la programmazione contenuta nella domanda presentata il 18 febbraio scorso. Inoltre nella domanda si esplicitano in modo chiaro i contenuti e la qualità della programmazione artistica curata dal direttore Stefano Massini, anche in riferimento e a confronto di quanto presentato nella domanda inoltrata per il triennio appena trascorso.

A valutare le nuove carte sarà la stessa Commissione, anzi gli stessi quattro membri di nomina governativa che la compongono dopo le dimissioni dei tre rappresentanti degli enti locali, Alberto Cassani, Carmelo Grassi e Angelo Pastore. I tre hanno lasciato la Commissione proprio durante la valutazione della domanda della Pergola, lo scorso 19 giugno, perché contrari al declassamento. Nella lettera inviata al ministro della Cultura Giuli, i tre misero nero su bianco la loro posizione, ovvero che non era possibile fare una valutazione condivisa ed equilibrata dei teatri, definendo pretestuose le ragioni con cui la maggioranza della Commissione intendeva retrocedere il Teatro della Toscana. Nell’ultimo mese, quindi, si è aperto un forte scontro tra Firenze e Roma con la sindaca Funaro che più volte ha detto di essere pronta a qualsiasi iniziativa per difendere "l’onore della città e del teatro". E, infatti, su mandato del Cda della Fondazione ha dato l’ok alla domanda di riesame senza escludere, in caso di conferma della bocciatura, di rivolgersi alle aule giudiziarie. Ovviamente la Fondazione, come atto dovuto, ha presentato anche la domanda per Tric, necessaria per i finanziamenti statali. In caso di declassamento arriverebbero dal Ministero circa 400mila euro in meno rispetto agli attuali 2,2 milioni.