
La stazione di Figline Valdarno rischia di essere coinvolta nelle modifiche
di Manuela PlastinaCon la ripresa di scuole e lavoro, tornano le preoccupazioni per il futuro del trasporto ferroviario nel Valdarno. Lo hanno detto chiaramente gli esponenti del comitato pendolari durante un incontro pubblico alla Festa dell’unità metropolitana di Rignano. Ancora non è chiaro cosa succederà ai treni dal 1° gennaio: l’autorità di regolazione dei trasporti (Art) ha stabilito che i regionali saranno dirottati sulla linea lenta, per lasciar posto ai treni veloci sulla direttissima.
Una soluzione che significherebbe un aumento importante dei tempi di percorrenza, da aggiungere ai vari disagi. Da luglio si vocifera che potrebbe esserci una proroga della deroga almeno per qualche mese, in attesa che arrivino i nuovi treni veloci acquistati dalla Regione. Ma non ci sono notizie sicure.
"Occorrono certezze e atti concreti e il tempo stringe - ha detto il portavoce del Comitato Maurizio Da Re alla deputata Simona Bonafè -. Dopo un mese e mezzo dalla richiesta delle Regioni Toscana, Umbria e Lazio di un incontro urgente con Art, non si è ancora saputo nulla. E fra poco si entra in campagna elettorale". Al primo cittadino di Rignano, Giacomo Certosi, Da Re ha chiesto "un rinnovato coinvolgimento dei sindaci del Valdarno fiorentino e aretino: sollecitino l’iniziativa da parte della Regione".
Bonafè ha subito risposto chiedendo al governo di rinviare l’entrata in vigore della delibera di Art: dirottare i regionali sulla lenta, ha detto, sarebbe "un colpo durissimo per migliaia di viaggiatori della Toscana ed in particolare del Valdarno e Valdisieve" e propone un confronto con Regioni, sindaci e comitati. Per la consigliera regionale FDI Elisa Tozzi "la Regione si è arresa ad un progressivo deterioramento della qualità dei servizi offerta ai cittadini. Non ha preteso il rispetto del contratto di servizio con Trenitalia, non si è mossa per evitare il ritardo nella consegna dei nuovi Pop idonei alla linea direttissima".
Tozzi ha inviato formale richiesta "all’Autorità per una deroga che garantirebbe ancora la possibilità di muoversi sulla linea veloce". Intanto per gli studenti pendolari di treni e bus, si apre la possibilità di poter ottenere un rimborso fino al 90% di quanto pagato nell’anno scolastico 2024/2025: il contributo M9 è disponibile per i ragazzi delle superiori residenti nei territori comunali dell’area interna Valdarno-Valdisieve/Mugello/Val di Bisenzio con Isee sotto i 40 mila euro. Domande nei rispettivi Comuni.