
Contestate alla coop Cotafi offerte come il ’taxi welcome’ o la prechiamata. Il presidente contrattacca. Tre soci aggrediti: "E le nostre segnalazioni?".
C’è un nuovo capitolo nella lunga diatriba tra taxi e Comune di Firenze. L’amministrazione ha inviato una diffida alla coperativa taxi Cotafi (il 4390) dove si fa riferimento al divieto di fornire alcune tipologie di servizi. Tre tassisti che in passato hanno subito aggressioni – ovvero Simone Giannattasio, Saisa Rosseti e Barbara Rubino – hanno scelto di scrivere una lettera per dire che "la misura è colma".
Qual è il nuovo fronte? Nel mirino c’è ad esempio il ‘taxi welcome’. "Si tratta – afferma il presidente di Cotafi Claudio Giudici – della possibilità che riconosciamo al cliente di avere un tassista che gli va incontro a prendere i bagagli, lo facciamo su chiamata o su prenotazione. Ma non assegniamo un taxi giorni prima, come avverrebbe con un Ncc. Oltretutto allora lo stesso dovrebbe valere per il ‘taxi premamam’: il tassista sale addirittura al piano se la donna incinta lo richiede. In questo caso si può fare e se lo chiede un cliente che magari si è fatto male ad una spalla, non posso aiutarlo?". Se Palazzo Vecchio per il momento non ha replicato, pur contattato, ci sono anche altri servizi che in questo momento sono sotto la lente d’ingrandimento. "Ci appuntano anche il ‘taxi assistance’, quegli steward che mettiamo davanti ai teatri, alle stazioni: un servizio gratuito per l’utenza, a spese nostre. Così come c’è il ‘taxi vip’, linea dedicata ad un’utenza pre-registrata, ma aperta a tutti. Sono cose che diamo in più. Ci dicono che ci sono sovrapposizioni con gli Ncc, ma non è così. Anzi, se nella comunicazione di tali servizi, c’è qualche correzione da fare, qualche parola da cambiare, noi siamo disponibili".
Nella lettera, indirizzata alla sindaca di Firenze Sara Funaro e agli assessori Jacopo Vicini e Andrea Giorgio si fa riferimento che i servizi, seguendo la diffida, vanno eliminati "entro 15 giorni. Apprendiamo con stupore che un servizio che prevede, nell’ordine, l’accettazione di una prechiamata, l’invio del taxi più vicino e l’immediata accensione del tassametro, sia motivo di contestazione sebbene espletato nella più assoluta regolarità", insistono i tassisti che si sentono "danneggiati".
"Delle migliaia di nostre segnalazioni – si chiedono Giannattasio, Rosseti e Rubino – che documentano palesi irregolarità ne è stata mai accolta, degnata di attenzione, anche solo una? La misura è colma. I tassisti fiorentini e noi vittime dirette ed emblematiche di un sempre crescente abusivismo favorito da una ostinata passività – scrivono ancora Simone Giannattasio, Saisa Rosseti e Barbara Rubino – non siamo più disposti a tollerare vessazioni, soprusi e violenze".
"I tassisti non possono fare servizi Ncc e noi ne siamo perfettamente consapevoli, infatti qui c’è un equivoco – chiude Giudici –. Le precedenti amministrazioni, da Domenici in poi, hanno sempre avallato tutto. Siamo sempre riusciti a chiarirci, questa diffida non è casuale: è arrivata il giorno dopo lo sciopero".
Niccolò Gramigni