REDAZIONE FIRENZE

Bus di linea, autisti esasperati. Rabbia e frustrazione nelle chat: "Fermate sempre occupate"

Ritardi e caos nei punti più delicati: "Non si può andare avanti così, bisogna intervenire". Ecco le zone in cui il trasporto pubblico soffre di più: da viale Guidoni a Savonarola.

Ritardi e caos nei punti più delicati: "Non si può andare avanti così, bisogna intervenire". Ecco le zone in cui il trasporto pubblico soffre di più: da viale Guidoni a Savonarola.

Ritardi e caos nei punti più delicati: "Non si può andare avanti così, bisogna intervenire". Ecco le zone in cui il trasporto pubblico soffre di più: da viale Guidoni a Savonarola.

C’è un altro fronte caldissimo nell’estate della mobilità fiorentina, es è quello degli autisti dei bus urbani. Ogni giorno, infatti, si trovano a fare i conti con pullman turistici che si fermano dove capita, bloccano le fermate, rallentano il traffico e, soprattutto, causano ritardi a catena nelle corse del servizio pubblico. La situazione è diventata talmente esasperante che i conducenti di Autolinee Toscane si sfogano nelle chat aziendali chiedendo l’intervento dei sindacati. "In città regna l’anarchia – denuncia Massimo Milli, rsu della Faisa Cisal – Ci sono punti in cui, quotidianamente, i bus carichi di turisti si piazzano in doppia fila o addirittura nelle curve, impedendo il regolare passaggio dei nostri mezzi. Non si può andare avanti così".

AT è consapevole del problema. Ha già avviato un dialogo con Palazzo Vecchio per affrontare il nodo degli hub abusivi e della gestione dei flussi turistici. "Stiamo lavorando fianco a fianco col Comune", si fa sapere senza però aggiungere altro o entrare nei dettagli. Intanto, però, gli autisti in servizio sulle linee più trafficate devono fare i conti con i continui disagi. Le situazioni più critiche? Oltre alle più note piazzale Montelungo, viale Petrarca e viale Ariosto, ci sono la fermata del 17 davanti a Stavini, su viale Fratelli Rosselli, il capolinea del 23 all’hub Guidoni, piazza Savonarola-Pico della Mirandola, dove passano il 20, il 10, l’11 e il C1, e l’incrocio tra via Curtatone e lungarno Vespucci, proprio davanti al Consolato Usa.

In questi punti – si sfogano i conducenti – i bus turistici sostano a lungo, spesso a motore acceso, in attesa di far scendere o recuperare gruppi di turisti. E a rimetterci sono la puntualità e i fiorentini che attendono alle fermate. Spesso sotto il sole e sfidando il caldo torrido di questi giorni.

"Accade anche che i nostri autisti siano costretti a far scendere i passeggeri fuori fermata – spiega ancora Milli – Lo fanno per senso di responsabilità, per non lasciare la gente bloccata a bordo. Ma si assumono un rischio, sia per la sicurezza delle persone che per eventuali sanzioni". Per i rappresentanti sindacali non bastano blitz occasionali. "Servono presidi fissi della Municipale nei punti più sensibili – conclude il rappresentante della Faisa Cisal – Solo così si potrà stabilire un minimo d’ordine. Sappiamo che l’azienda ha già fatto le sue segnalazioni, ma ora è il momento di agire, non è possibile che ognuno faccia come voglia".

La questione, come stiamo documentando da settimane, è ben nota anche a Palazzo Vecchio, che sta affrontando in parallelo il tema degli hub turistici irregolari. Ma mentre il Comune valuta nuovi regolamenti, controlli e soluzioni anche drastiche, sulla strada gli autisti di Autolinee Toscane devono fare lo slalom tra i pullman turistici e con una tabella oraria che non sempre si riesce a rispettare. E Firenze, intanto, fatica a muoversi.

Antonio Passanese