
Per l’assessore "serve più responsabilità da parte dei gestori del delivery. Il tema riguarda tutta l’Italia ma la nostra città può fare da apripista". La battaglia non può essere solo tecnologica, deve coinvolgere le famiglie. .
di Antonio Passanese
Basta un’app sul telefono, qualche clic e una data di nascita falsa. Nessuno chiede un documento all’arrivo, nessun controllo (se non la comunicazione di un numero di conferma): è così che bottiglie di superalcolici finiscono in mano ai minorenni, consegnate da rider ignari o indifferenti. Si tratta di un fenomeno in crescita, preoccupante, che si muove veloce sfruttando le pieghe della tecnologia e il vuoto normativo. E adesso Firenze ha deciso di dire basta. Palazzo Vecchio si candida a essere capofila in Italia, a lanciare un appello nazionale per porre un argine.
"Il tema riguarda tutto il Paese – spiega l’assessore al Welfare, Nicola Paulesu – ma Firenze può e vuole fare da apripista. la nostra città ha già avviato da tempo un grande lavoro sulla prevenzione, soprattutto nei confronti dei giovani, ma oggi serve uno scatto in più. Dobbiamo prendere consapevolezza e agire". Un’azione, quella dell’amministrazione che parte da lontano: dai Gruppi salute e benessere, alla Festa degli stili di vita, con oltre 400 partecipanti, fino alle iniziative nelle biblioteche e nelle case di comunità. Tutti spazi dove si discute di prevenzione, di rischi, ma anche di opportunità per una crescita sana.
"Se un minorenne può ordinare alcol come se fosse una pizza, allora siamo davanti a un problema enorme – continua Paulesu – È un fenomeno che rischia di sfuggire di manoe va fermato. Le app devono prendersi le loro responsabilità, rivedere le impostazioni per impedire registrazioni con dati falsi, ma anche applicare filtri più intelligenti, ad esempio quelli per rilevare ordini troppo frequenti dallo stesso utente".
La battaglia, però, non può essere solo tecnologica. deve coinvolgere famiglia, educatori, istituzioni. "Serve uno sforzo collettivo. I ragazzi devono essere accompagnati, informati, ascoltati. E se ci sono già situazioni a rischio, devono trovare un supporto adeguato". In quest’ottica nascono i progetti come ’DesTeenazione’, pensato per l’area di san Donato ma anche altri percorsi che coinvolgono gli assessorati allo sport, alla scuola, alla cultura. "Con i colleghi Albanese, Perini e Bettarini – sottolinea Paulesu – stiamo costruendo un vero piano cittadino per l’adolescenza. Solo così possiamo promuovere stili di vita sani, ma anche essere davvero vicini ai nostri giovani".
Un messaggio chiaro arriva dall’amministrazione comunale: Firenze non vuole restare a guardare. E chiama a raccolta il Paese intero per affrontare un fenomeno che non riguarda solo una città, ma tutta una generazione. Insomma, quanto sta accadendo non può essere sottovalutato né derubricato a semplice trasgressione adolescenziale. Dietro l’alcol venduto ai minori si nasconde un problema culturale e sociale, che rischia di radicarsi sempre più se non affrontato con fermezza. "Non possiamo abbassare la guardia", avverte l’assessore Paulesu, sottolineando la necessità di un’azione corale, che però, va detto, dovrebbe coinvolgere anche le forze dell’ordine sia per quanto riguarda le piattaforme web che le attività commerciali. Nel capoluogo, negli ultimi anni, non sono mancate operazioni di Municipale, carabinieri e polizia di Stato per contrastare la vendita illegale di alcolici a ragazzi sotto i 18 anni.
Controlli nei minimarket, nei bar, all’esterno e all’interno delle discoteche: diversi locali hanno subito sospensioni temporanee o addirittura chiusure per violazioni ripetute. "Serve un controllo più sistematico – prosegue l’assessore al Welfare – e una rete di prevenzione che parta dai quartieri e coinvolga tutte le istituzioni". Perché l’alcol tra i giovani, se non monitorato, può trasformarsi in dipendenza precoce, incidenti, abbandono scolastico. E oggi, con le nuove tecnologie e le app di delivery, i rischi si moltiplicano. "Il web non può diventare un terreno franco – conclude Paulesu –. Servono regole e responsabilità, da parte dei gestori e di tutta la società. Firenze è pronta a fare la sua parte".