ANTONIO PASSANESE
Cronaca

Tramvia ko, caos a Porta al Prato. Assalto ai bus e turisti spaesati: “Non sappiamo dove andare”

Alla fermata Leopolda centinaia di persone in attesa e poche informazioni all’utenza. Gest: “Avevamo previsto le difficoltà, nei prossimi giorni più personale alle fermate”

Centinaia di turisti e fiorentini in attesa dei bus sostitutivi di fronte alla fermata Porta al Prato della tramvia

Centinaia di turisti e fiorentini in attesa dei bus sostitutivi di fronte alla fermata Porta al Prato della tramvia

Firenze, 8 luglio 2025 – Il sole picchia forte sul viale Fratelli Rosselli, ma il vento che ogni tanto si alza non basta ad alleggerire il disagio. L’aria è irrequieta come le centinaia di persone bloccate tra la fermata del tram Porta al Prato e quella dei bus sostituivi messi a disposizione da Autolinee Toscane. Turisti carichi di valigie, fiorentini diretti al lavoro, in ospedale, studenti e famiglie: tutti lì, spaesati, confusi, in attesa di capire cosa stesse succedendo. O meglio, cosa non stesse funzionando.

Da ieri – e per due mesi – la tramvia è interrotta tra le fermate Leopolda e Alamanni a causa dei cantieri per la sostituzione dei binari usurati nella curva di via Iacopo da Diacceto. Una sospensione annunciata, ma che sembra comunque aver colto impreparata la città. Il collegamento è garantito da decine bus di linea, che effettivamente arrivano uno dietro l’altro, ma sono troppo pieni. Non riescono a contenere il flusso continuo di persone, e le fermate si affollano nel giro di pochi minuti.

Le scene si ripetono: braccia alzate nel tentativo di salire, porte che si chiudono in faccia, spintoni, proteste, stanchezza. Chi non riesce a salire si incammina verso la stazione a piedi, sfidando il sole e l’asfalto rovente. Alcuni turisti si sentono spaesati: “Ci hanno detto di scendere, ma non sappiamo perché”, dice una giovane coppia olandese, visibilmente scossa. Altri si ritrovano nuovamente al punto di partenza, in un assurdo giro dell’oca.

A peggiorare la situazione c’è la totale assenza di informazioni chiare. I cartelli sono poco visibili. Nessun operatore di Gest o di Autolinee Toscane è presente alle fermate (almeno nel pomeriggio). Nessuna indicazione pratica su dove andare o cosa aspettarsi. “Sono sceso perché mi hanno detto che dovevo farlo, ma non c’è nessuno che mi sappia dire cosa fare. È assurdo”, sbotta un fiorentino di ritorno dal lavoro.

Il traffico intorno esplode. I bus turistici, obbligati a fermarsi alle Cascine, vagano nel caos della viabilità alternativa. Alcuni si incastrano nei sensi unici, altri bloccano gli incroci. E i cittadini si chiedono come sia possibile che per un servizio così essenziale non ci sia stata un’organizzazione ad hoc. Una giovane coppia tedesca mostra sul cellulare il biglietto del treno per Venezia. “Abbiamo corso da Porta al Prato alla stazione con le valigie sotto il sole. Abbiamo sudato, urlato. Nessuno ci ha aiutato”.

“Abbiamo perso il treno per Roma, non c’era nessuna indicazione chiara. Nessuno parla inglese”, sbotta una coppia americana, sudata e affranta. Una studentessa francese racconta: “Sono scesa, ma non ho capito dove andare”. Scene di disorientamento che si sono ripetute per buona parte della giornata per poi andarsi a normalizzare nel pomeriggio, tra lamentele, sguardi confusi e viaggi che si allungano a dismisura.

In via Alamanni e alla fermata Valfonda identica situazione, e stress allle stelle. Insomma, il primo giorno di blocco della tramvia in uno dei punti nevralgici della città ha dato del filo da torcere anche agli autisti di At: “La gente è nervosa, urla. E noi ci mettiamo la faccia”. Gest, attraverso il suo ad Denis Ratto, fa sapere che “Abbiamo seguito con grande attenzione questa prima giornata, che si è svolta tendenzialmente in modo positivo, tranne qualche momento piu complesso. Prevedevamo sicuramente che ci potesse essere un po’ di smarrimento e per questo abbiamo messo a rotazione, sulle 3 fermate, del personale per dare informazioni che si sommano alle informazioni inviate su social e tramite stampa, ai cartelli in fermata, ai pendini sui tram, agli avvisi dei conducenti a bordo tram. Proveremo a migliorare ancora nei prossimi giorni, anche aumentando il presidio fisico alle fermate con personale adibito a dare informazioni”.