CARLO CASINI
Cronaca

Negozi storici, sì al vincolo. Respinto ricorso di Papini: "Deroga impossibile"

La pelletteria aveva chiesto di uscire dalla lista di salvaguardia del Comune. Vicini: "Il Consiglio di Stato ha ribadito che il Regolamento è strumento valido".

La Pelletteria Papini di lungarno Archibusieri è stata inaugurata nel 1896

La Pelletteria Papini di lungarno Archibusieri è stata inaugurata nel 1896

Dal 1896 rappresenta un pezzo di storia del commercio fiorentino, affacciata sul Lungarno Archibusieri, a due passi da Ponte Vecchio. La Pelletteria Papini, una delle più antiche botteghe artigiane della città, dovrà però sottostare al Regolamento comunale per la tutela delle attività storiche. A stabilirlo è il Consiglio di Stato, che ha respinto il ricorso presentato dai titolari per ottenere l’annullamento del vincolo merceologico.

Secondo la normativa comunale, approvata per difendere l’identità commerciale e culturale del centro, nei locali riconosciuti come “storici” può subentrare solo un’attività della stessa categoria merceologica. Niente trasformazioni in bar, souvenir shop o negozi di abbigliamento fast-fashion, insomma. Un principio che mira a difendere l’autenticità del tessuto urbano e commerciale, spesso sotto attacco da parte della gentrificazione turistica.

I titolari della pelletteria, dopo aver perso al Tar, si erano appellati al Consiglio di Stato sostenendo che il vincolo limitasse in modo sproporzionato la libertà d’impresa. Ma i giudici amministrativi hanno confermato la legittimità del regolamento, ritenendo prevalente l’interesse pubblico alla salvaguardia del patrimonio immateriale e storico della città.

"Una sentenza per noi molto importante – dice l’assessore allo Sviluppo economico e al Turismo Jacopo Vicini – il Consiglio di Stato ribadisce che i regolamenti del nostro Comune sono strumenti validi a tutela di un patrimonio di attività commerciali e artigianali dal valore unico a livello mondiale. Siamo impegnati a valorizzare e a proteggere sempre più questo tipo di attività, con la consapevolezza che le disposizioni già in vigore rappresentano per noi la miglior base di partenza".

Per la Pelletteria Papini, ancora in attività, resta aperta solo una possibilità: in caso di vendita i titolari dovranno trovare un nuovo gestore disposto a continuare la tradizione della pelletteria, mantenendo viva un’eredità lunga oltre 130 anni. Un epilogo amaro per una delle botteghe simbolo di Firenze, ma anche un punto fermo nella difesa dell’identità commerciale del centro Unesco. Ma le titolari dello storico negozio non ci stanno e attaccano Palazzo Vecchio: "Vogliamo essere liberi da questi lacci e catene, sono anni che chiediamo di esser posti fuori dalla lista delle attività storiche che per noi rappresenta un cappio al collo per la proprietà privata. E tutto questo è vergognoso. Leggeremo la sentenza e poi faremo le nostre mosse".

Il pronunciamento del massimo organo amministrativo, ribadisce il Comune, evidenzia l’unicità storico-culturale del centro storico della Città di Firenze e "l’unicità dell’artigianato fiorentino e dei negozi tradizionali, che sono una testimonianza concreta del passato di perpetuare l’immagine storica della città".

Antonio Passanese