
FIRENZE Vicino alla ’ndrangheta, con interessi in Toscana. Per questo la guardia di finanza di Firenze e Reggio Calabria, assieme a...
FIRENZEVicino alla ’ndrangheta, con interessi in Toscana. Per questo la guardia di finanza di Firenze e Reggio Calabria, assieme a personale dello Scico e con il coordinamento della Dda reggina, hanno eseguito un provvedimento che dispone la sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel comune di residenza per 4 anni e la confisca di beni per un valore stimato in circa 200mila euro nei confronti dell’imprenditore Francesco Morano, detto Gianfranco, ritenuto contiguo alla cosca "Bellocco" di Rosarno. I giudici hanno confermato la sentenza emessa il settembre scorso dal Tribunale di Reggio Calabria. La figura di Morano, che è di Taurianova, sarebbe emersa nell’ambito delle operazioni "Magma", "Erba di Grace" e "Buenaventura", eseguite dal Gico di Firenze con il coordinamento della Dda toscana. In particolare, a seguito dell’operazione "Magma", conclusasi nel mese di novembre 2019 con l’esecuzione di 45 provvedimenti cautelari, Morano è stato condannato per traffico internazionale di sostanze stupefacenti. Per lo stesso reato, nell’inchiesta "Erba di Grace", invece, è stato condannato, in secondo grado, alla pena di 4 anni, mentre nel processo "Buenaventura", ha preso 8 anni in primo grado.
L’imprenditore avrebbe posto in essere manovre estorsive aggravate dal metodo mafioso funzionali al recupero di un credito usuraio accordato ad un altro imprenditore del senese attivo nel settore tessile, al quale aveva applicato tassi di interesse annuali che arrivavano a oltre il 66% su base annua. Da un’indagine economico-patrimoniale è emerso che il valore dei beni posseduti da Morano risulta sproporzionato. I sigilli riguardano una ditta individuale e il relativo patrimonio (compreso un peschereccio di 16 metri), tre auto, un fabbricato e disponibilità finanziarie.