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Cronaca

Se n’è andato Antonio Laganà, il “Barone Rampante” di Firenze

Clamorosa la sua protesta nel 2007, quando per una settimana visse su un bagolaro per dire no al taglio degli alberi per far posto alla linea 1 del tram in viale Morgagni

Addio ad Antonio Laganà, il “Barone Rampante” di viale Morgagni

Addio ad Antonio Laganà, il “Barone Rampante” di viale Morgagni

Firenze, 8 luglio 2025 – Se n’è andato Antonio Laganà, per tutti “Totto”, volto storico dei comitati cittadini e anima della protesta contro l’abbattimento degli alberi per la realizzazione della linea 1 della tramvia. Un male incurabile lo ha portato via ieri, lasciando un grande vuoto tra i tanti amici con cui ha condiviso battaglie civili e ambientali.

Il suo nome è legato a una clamorosa protesta del 2007 quando, per impedire il taglio degli alberi in viale Morgagni, si arrampicò su un bagolaro e vi rimase appollaiato per sette giorni. Era ottobre e quella forma di resistenza pacifica colpì l’opinione pubblica, tanto da fare il giro dei media nazionali.

«Non pensavo fosse così difficile stare su un albero», raccontò allora. E ancora: «Nonostante i guanciali e le corde che mi tenevano legato, era impossibile riuscire a trovare una posizione comoda».

Anche l’allora presidente della Camera, Fausto Bertinotti, gli telefonò per invitarlo a scendere. Laganà lo fece, ma solo per poche ore. Tornò su quell’albero, portando avanti la protesta in una simbolica staffetta con altri attivisti. Alla fine, però, gli alberi furono abbattuti. Il primo a cadere fu proprio il suo bagolaro. «Sono a lutto, è come se avessero tagliato me», disse con le lacrime agli occhi, rifiutandosi di assistere all’abbattimento.

Da quel momento Totto non ha mai smesso di lottare. Ha continuato a farlo nei comitati, tra la gente, con quel suo modo diretto e brillante.

In queste ore sono tantissimi i messaggi di cordoglio che affollano i social. «Ciao Totto, sei stato il Barone Rampante di Firenze, l’entusiasmo e la sregolatezza, l’amico di cui tutti hanno bisogno. Un sognatore, innamorato della vita e appassionato degli alberi. Ora il cielo ha un nuovo poeta e un simpatico giullare. Riposa in pace, anima ribelle!», scrivono da RiBella Firenze.

Lo ricordano con affetto anche gli amici di Vivi Firenze Verde, comitato fondato insieme a lui: «Caro Antonio, il tuo amore per l’ambiente e il verde ci ha insegnato a guardare Firenze con occhi nuovi. Ora ti immaginiamo sereno, disteso in un prato di alberi e fiori, circondato dalla bellezza che hai sempre custodito con il cuore».

Antonio Laganà era un venditore ambulante, ma nella vita è stato anche orafo, restauratore, artigiano.

Lascia tre figli: Lapo, Giulia e Tommaso.

Chi vorrà salutarlo potrà farlo domani, mercoledì 9 luglio, alla Misericordia di via delle Panche. I funerali si terranno giovedì 10 alle ore 10 nella chiesa Regina della Pace, in via di Caciolle.