EMANUELE BALDI
Cronaca

Mercato centrale. Concessione bis fino a febbraio 2035. Senza ritoccare l’affitto

La Giunta modifica l’articolo che prevedeva lo stop dopo 15 anni della struttura da quasi 3mila metri quadrati a fronte dei lavori (montacarichi e adeguamento sismico) di miglioria dell’immobile

Uno scorcio del Mercato Centrale, al secondo piano dell’edificio di San Lorenzo

Uno scorcio del Mercato Centrale, al secondo piano dell’edificio di San Lorenzo

Firenze, 20 maggio 2025 – La società Mercato centrale Firenze Srl potrà continuare a beneficiare dei 2.680 metri quadri del secondo piano dello storico edificio di San Lorenzo – che nel 2023 le hanno garantito un utile che sfiora i 2 milioni – fino al 2035 corrispondendo al Comune, padrone dell’immobile, 140mila euro l’anno, pari a 11.666 euro al mese.

A stabilirlo è una delibera della giunta comunale approvata l’1 agosto del 2024, all’indomani del rinnovo del governo di Palazzo Vecchio. Di fatto si tratta di una proroga della concessione di quindici anni stipulata con procedura negoziata nel 2013 e che sarebbe dovuta scadere nel 2028.

La motivazione per cui la giunta di Palazzo Vecchio ha ritenuto “necessario procedere a una modifica del contratto in essere da estendere di 7 anni” è motivata dal fatto – come si legge nell’atto modificativo siglato tra il Comune di Firenze e la società Mercato Centrale l’1 ottobre scorso – che la società si è resa disponibile a “realizzare i lavori di realizzazione e di rifacimento delle due scale mobili, il cui costo stimato è pari a 484.400 euro entro il 31 dicembre 2026” ottemperando a una prescrizione della Direzione dei servizi tecnici di piazza della Signoria. In più ad accollarsi le spese (100mila euro) per far “redigere e mettere a disposizione dell’amministrazione comunale la perizia di vulnerabilità sismica dell’intero immobile denominato Mercato di San Lorenzo”.

Tanto è bastato a convincere il Comune a modificare l’articolo 2 dell’atto di concessione sottoscritto nel 2013. Così il 1° ottobre Palazzo Vecchio, rappresentato dall’architetto Chiara Michelacci in qualità di dirigente del servizio gestione Patrimonio – in escuzione della deliberazione di agosto – ha siglato con la società Mercato Centrale Firenze Srl, rappresentata dal consigliere delegato Umberto Domenico, la modifica secondo la quale “la concessione decorre dalla data di sottoscrizione ed avrà durata di 22 anni, e cioè fino al 26 febbraio 2025, allo scadere dei quali scadrà di diritto, senza necessità di preventiva disdetta”.

Sette anni in più dunque per beneficiare di quello che, da maxi spazio in totale dismissione che era nel 2013, si è trasformato in una sorta di miniera d’oro capace nei mesi di punta di attirare nel suo grande open space a due passi dalla stazione di Santa Maria Novella oltre 15mila clienti al giorno affascinati dalle delizie dei banchi che propongono un’offerta variegata, dai piatti della tradizione come bistecca e lampredotto a quelli più esotici come la cucina giapponese, passando dall’immancabile pizza, alle prelibatezze spagnole.

Una Mecca del turismo enogastronomico che, assieme al punto vendita dei Gigli, ha garantito alla società nel 2023 un utile pari a un milione e 994mila euro a fronte di 221.361 di affitti (i 140mila di San Lorenzo più la locazione per lo spazio all’interno del centro commerciale di Campi Bisenzio). Da tempo la società puntava a una proroga della concessione nonostante nella stipula del contratto iniziale non fosse prevista. Lo si evince dallo storico dei rapporti tra la stessa e il Comune.

Infatti dalla ricostruzione presente nell’atto di prolungamento del contratto emerge che già nel 2016 la società aveva presentato un’istanza di prolungamento del termine della concessione “a causa di una serie di ulteriori opere effettuate al fine di rendere utilizzabile l’immobile, non previste dalla convenzione”. Migliorie “per opere murarie e impianti” dell’ammontare di un milione e 32mila euro circa, oltre a “costi di manutenzione straordinaria della scala mobile del montacarichi per 49.060 euro” e “costi per la realizzazione di nuovi allaccia in fognatura” costati 130.204 euro. Le suddette richieste, si legge nell’atto, furono al tempo “oggetto di una lunga e articolata istruttoria da parte dei Servizi tecnici” la quale “tuttavia non ha avuto esiti in termini di allungamento della concessione stipulata” in quanto le opere – motivò il Comune nel 2018 – “sono state ritenute di preminente interesse dell’attività svolta dal concessionario e quindi solo in minima parte potenziali migliorie sul bene pubblico complessivo”. Al tempo stesso va precisato che nell’articolo 11 del contratto del 2013 si precisava che “i lavori che il concessionario eseguirà durante laconcessione rimarranno al termine del rapporto a totale beneficio del Comune che il concessionario stesso abbia diritto a compenso alcuno”.

Dopo la richiesta del 2018 gli uffici tecnici di Palazzo Vecchio hanno manifestato la necessità di “realizzare due nuovi montacarichi e di effettuare un rifacimento delle due scale mobili” e di “acquisire una perizia di vulnerabilità sismica dell’intero immobile” come richiesto dalla Regione. Due spese che Mercato Centra Firenze srl si è impegnata a sostenere creando così, si legge, quello “squilibrio” che, a detta del Comune, poteva “essere superato mediante il prolungamento della concessione che l’amministrazione ha individuato”, appunto, “in 7 anni”.

Lo scorso anno, in primavera, il Mercato Centrale, forte di numeri monstre – oltre 100 artigiani, più di 60 milioni di visitatori e 3.500 eventi organizzati dal 2014 – ha festeggiato i suoi primi dieci anni. In quell’occasione l’ideatore del Mercato, Umberto Montano – impresario di successo molto noto in città e socio, dal 2013, del gruppo Human Company della famiglia Cardini-Vannucchi, leader in Italia del turismo all’aria aperta – snocciolò i numeri di un’avventura imprenditoriale azzeccatissima e vincente nata in spazi dimenticati e in cui nessuno sembrava credere tanto che prima dell’avvento della sua società l’asta per l’immobile era andata deserta.