MANUELA PLASTINA
Cronaca

L’odissea di un figlio: “Mamma bloccata a casa per mancanza di mezzi”. E salta la visita

L’uomo aveva prenotato il trasporto urgente tramite il sistema Esculapio. Il direttore del servizio: “Spesso non riusciamo a soddisfare le richieste”

L’uomo aveva prenotato il trasporto urgente tramite il sistema Esculapio. Il direttore del servizio: “Spesso non riusciamo a soddisfare le richieste”

L’uomo aveva prenotato il trasporto urgente tramite il sistema Esculapio. Il direttore del servizio: “Spesso non riusciamo a soddisfare le richieste”

Firenze, 12 luglio 2025 – “Mia mamma non ha potuto sottoporsi a una visita importante perché il servizio di trasporto che avevamo prenotato non è arrivato. Ora temiamo per la sua salute”. Il figlio della signora C.P. è disperato: non ha modo di far uscire la madre dalla casa al piano alto senza ascensore nel quartiere 4. Un anno fa ha subito l’amputazione della gamba destra. “Da qualche giorno – racconta il figlio – si è gonfiata anche l’altra e ha una vistosa ferita dopo aver sbattuto sulla sedia a rotelle. Avevamo fissato per giovedì mattina alle 12,30 una visita in clinica medica a Careggi”. Il 7 luglio l’uomo si è rivolto alla Misericordia vicino casa per prenotare il trasporto.

“La mia domanda è stata immessa nel circuito Esculapio: dovevano venire a prendere mamma a casa alle 11,10 di giovedì”. Ma alle 18,30 di mercoledì, con una telefonata Esculapio ha avvisato che non ci sarebbe stato nessun trasporto il giorno successivo. “Non c’è personale sufficiente, mi hanno spiegato al telefono. Ma per noi è impossibile trasportare mamma: ha saltato la visita”. Non è la prima volta. “È capitato spesso. L’ultima poco tempo fa: sono arrivati in ritardo e l’ambulatorio oramai stava per chiudere”.

Da Esculapio confermano quanto denunciato dal nostro lettore. “Siamo una centrale di raccordo tra più realtà di volontariato – ricorda il direttore Daniele Lucarelli -, non abbiamo mezzi propri. Purtroppo succede spesso di non riuscire a realizzare i servizi richiesti: l’inserimento a sistema della domanda non è garanzia di viaggio”.

Fino a qualche tempo fa “pur di cercare di realizzarlo, avvisavamo all’ultimo minuto, sperando di farcela. Ma creavamo disagi agli utenti. Ora preferiamo avvisare almeno la sera prima, per permettere a chi può di organizzarsi diversamente”. Le associazioni, dice Lucarelli, sono affaticate. I correttivi richiesti al sistema socio-sanitario non hanno avuto riscontro. La disponibilità dei mezzi non è sfruttata al meglio, viene perso tempo in inutili attese: è stato calcolato che ogni mese i mezzi trascorrono 1500 ore in strada e 1300 ad aspettare fuori dalle strutture sanitarie.

La suddivisione in area vasta ha peggiorato la situazione: gli appuntamenti vengono presi in luoghi molto lontani. Capita che un cittadino del Valdarno vada portato a Pistoia, con ore perse per strada. C’è poi il tema inappropriatezza, con persone che richiedono il trasporto, ma potrebbero anche andare da sole.

Le associazioni da tempo (anni) hanno chiesto alla Asl correttivi per migliorare il servizio, come visite da fissare nelle fasce orarie 8-12 e 14-17 per lasciare le altre al trasporto dei dializzati e degli ospedali, priorità di accesso agli ambulatori, una corsia preferenziale per il Cup, un limite alle richieste di trasferimenti-dimissioni da ospedali e case di cura. Ma non ci sono state risposte.

Anzi, la situazione è peggiorata. E le associazioni nonché Esculapio, dicono dalla centrale, sono le prime a soffrire di un servizio inefficiente. A rimetterci, dunque, sono soprattutto le persone sole e fragili che spesso non sanno come poter raggiungere in tempo, e in orario, le strutture sanitarie per fare visite e anche esami importanti.