
Anziani malati e bisognosi di cure e assistenza. Serve più supporto per le famiglie (Foto di repertorio)
Lucca, 22 maggio 2025 – Una lettera accorata che la signora Paola Laurenzi ha inviato al presidente Eugenio Giani, al Ministro della sanità Schillaci e al Tribunale del malato di Lucca. “Nostra madre, 86 anni, invalida 100% e malata di Alzheimer, da novembre scorso si trova in una Rsa di Lucca al costo mensile di oltre 3.600 euro – premette –. Abbiamo tentato di curarla a casa per circa due anni con l’ausilio di una badante, ma non è stato possibile continuare, perché le sue condizioni si sono rapidamente aggravate e non siamo più riuscite a trovare badanti disposte o capaci di assisterla. Abbiamo iniziato il difficile percorso con i Servizi Sociali per arrivare, non senza fatica, a far valutare nostra madre dalla commissione Uvm la quale le ha riconosciuto il massimo livello di Isogravità (5), ha espressamente preso atto dell’impossibilità che venga assistita a casa sia da familiari che da badanti ed ha pertanto riconosciuto che il piano assistenziale permanente in struttura è corretto. Bene... ma la quota sanitaria non arriva e noi non abbiamo più soldi!“.
“A casa, intanto, c’è nostro padre, 87 anni, invalido al 100% con un grave deficit cognitivo certificato – continua la lettera della signora Paola – che ha necessità di essere assistito 24 ore su 24, perché oltre a presentare chiari sintomi di Alzheimer (patologia già certificata da medico specialista Usl) è affetto da una patologia neurologica degenerativa degli arti inferiori, che ne ha compromesso irrimediabilmente l’equilibrio, quindi, se non sorretto e accompagnato, è soggetto a continue cadute, con prevedibili conseguenze nefaste“.
“Presidente Giani, io e mia sorella ci facciamo in quattro ogni giorno, ma per tenere mamma in Rsa e pagare anche la badante per qualche ora per nostro padre, due pensioni non bastano e i risparmi sono quasi finiti. La nostra mamma dopo aver lavorato e pagato le tasse tutta la vita, ha diritto ad essere assistita in modo dignitoso e non perché è semplicemente anziana, ma perché ha una malattia terribile. Una malattia per la quale non c’è cura, una malattia che peggiora ogni giorno e che fa ammalare anche i familiari. In due occasioni l’abbiamo portata in ospedale, perché non rispondeva più e non si muoveva: era intossicata dai farmaci, perché noi, a casa, non sapendo come fare a calmarla, abbiamo sicuramente ecceduto nel dosaggio, ma quando una donna urla 24 ore su 24, cerca di andare sul terrazzo e si vuole lanciare di sotto, cosa dobbiamo fare se non sedarla come possiamo? Cosa può fare un figlio di fronte a una madre che sta così e ad un padre di 87 anni che piange disperato come un bambino?“.
“I servizi sociali ci dicono che abbiamo diritto alla quota sanitaria – aggiunge Paola –, ma dobbiamo aspettare lo scorrimento della lista di attesa. Ma quale scorrimento? Dopo soli due mesi che era in lista dal 19° posto è scesa al 45°! E sa perché Perché, ci dicono, ha una casa di proprietà e due figlie! Ma stiamo scherzando? Mia madre è malata anche se ha una casa e due figlie! Ci aiuti la prego“.