PIETRO MECAROZZI
Cronaca

Le ombre sul magnate di Kiev. Gli affari del re della benzina. Soldi e immobili nel mirino

Accertamenti su uno degli uomini più ricchi dell’Ucraina che da anni vive a Firenze. Sospetti sul flusso di denaro dall’estero e alcune proprietà in giro per la Toscana

Gli accertamenti preliminari in corso sono eseguiti dalla guardia di finanza di Firenze (foto d’archivio)

Gli accertamenti preliminari in corso sono eseguiti dalla guardia di finanza di Firenze (foto d’archivio)

Firenze, 19 agosto 2025 – In patria non sono graditi, molto spesso perfino temuti. A Firenze, e in Italia, si mimetizzano dietro società offshore, conti bancari in paradisi fiscali, prestanome di fiducia. Sono uomini d’affari russi, i cosiddetti oligarchi, ma anche imprenditori ucraini in buonissimi rapporti con Mosca che, dallo scoppio della guerra, hanno deciso di cambiare aria. Come nel caso di A.B., magnate di Kiev, sbarcato a Firenze ormai qualche anno fa. Mentre alla Casa Bianca il presidente ucraino Volodymyr Zelensky - accompagnato da alcuni dei principali leader europei - incontra il suo omologo americano Donald Trump, con l’obiettivo di avvicinare il numero uno di Washington alle richieste dell’Ucraina ed evitare che accetti o promuova un accordo di pace troppo favorevole alle condizioni della Russia, in città il paperone dell’est Europa si muove nell’ombra per non farsi notare.

L’imprenditore, tra i più ricchi e discussi dell’Ucraina, avrebbe preso domicilio in una villa nella lussuosa zona di Bobolino-Arcetri e non manca di partecipare alle attività della Chiesa Ortodossa russa. A.B. è a capo di una nota società che si occupa di petrolio e raffinati, e già in passato ha avuto guai con la giustizia. Secondo quanto appreso, a Firenze avrebbe da subito attirato le attenzioni della procura e della guardia di finanza, che sta eseguendo a suo carico accertamenti preliminari. I presunti reati commessi sarebbero legati all’acquisizione con denaro di dubbia provenienza di alcuni beni immobili di valore in giro per la Toscana.

A insospettire gli inquirenti sarebbero stati i movimenti anomali di ingenti somme usate per acquistare delle proprietà tra Lucca, Grosseto e Firenze. Dalle visure camerali e catastali eseguite dal nostro giornale, questi possedimenti (dal valore che oscilla dalle centinaia di migliaia di euro agli oltre tre milioni) risultano appartenere ad alcuni parenti dell’imprenditore. Seguendo i soldi, si arriva anche a una società con sede a Malta.

La procura di Firenze ha inviato una rogatoria agli uffici del procuratore distrettuale di Kiev, che nei giorni scorsi ha fornito risposta, mettendo a disposizione tabulati e registri dei conti correnti. Sotto i riflettori anche la moglie del magnate, la figlia e un altro soggetto che avrebbe trovato ‘asilo’ tra le colline di Greve in Chianti.

Tanto shopping immobiliare, ma bilanci in rosso. Le attività, secondo le carte, registrerebbero proventi economici molto bassi (se non in perdita), in contrasto con la “buona salute” di cui invece godrebbero i loro conti in banca. Ancora è tutto da verificare e le indagini sono in corso. Ma il giro di affari, ad oggi, si aggirerebbe intorno cinque milione di euro.

Dai registri ministeriali di Kiev, risulterebbero attivi anche altri procedimenti a carico dell’uomo – di cui tuttavia non vengono specificati il grado e le accuse –, e il Myrotvorec (Pacificatore), il sito web ’controllato’ dai servizi segreti ucraini il cui scopo è quello di schedare coloro che sono considerati “nemici dell’Ucraina”, lo segnala come finanziatore “di forze politiche anti ucraine”, e di “attività di propaganda volte a destabilizzare la vita socio-politica”.

Il magnate viene inoltre citato nelle carte del Panama Papers dell’Icij (il consorzio internazionale dei giornalisti investigativi), la gigantesca inchiesta basata su 11,9 milioni di documenti su beni registrati offshore, cioè in territori dove vigono legislazioni particolarmente permissive per quanto riguarda il fisco, di alcune delle persone più ricche e potenti del pianeta.