EMANUELE BALDI
Cronaca

Falchi-Carrai, il duello: "Dimissioni dal Meyer": "Cerca qualche voto"

Il sindaco di Sesto torna a mordere il console di Israele. E lui ribatte: "Questa è una politica inqualificabile".

Il sindaco di Sesto torna a mordere il console di Israele. E lui ribatte: "Questa è una politica inqualificabile".

Il sindaco di Sesto torna a mordere il console di Israele. E lui ribatte: "Questa è una politica inqualificabile".

Bagarre politica e frasi al veleno a poche ore dalla tragica morte di Marah, la ventenne palestinese arrivata da Gaza in Toscana in condizioni di gravissima malnutrizione. A riaccendere la miccia è Lorenzo Falchi (Sinistra Italiana), sindaco di Sesto Fiorentino in corsa per Avs alle regionali, che torna a chiedere a gran voce la sostituzione alla guida della Fondazione Meyer del console di Israele, Marco Carrai. "Apprezzo le parole del presidente Giani ma è tempo che esse si traducano in fatti. – la premessa di Falchi – Nel riconoscere le responsabilità di Israele nel genocidio in corso, non è credibile annunciare la rottura delle relazioni con quello Stato e poi non avere il coraggio di chiedere un passo indietro a Marco Carrai, console onorario e presidente della Fondazione Meyer".

Già a inizio anno Falchi aveva chiesto che fosse rimosso quello che è "il rappresentante in Toscana dello Stato guidato da Netanyahu". Lo spunto? La ridda di polemiche che aveva suscitato la nomina di Francesco Giani – console onorario della Federazione russa – nel consiglio d’indirizzo dello stesso Meyer. Quando il governatore Eugenio Giani annunciò la sostituzione di quest’ultimo, Falchi rintuzzò: "Bene, ora manca un ulteriore passaggio fondamentale: la sostituzione di Carrai". E ieri il console onorario di Israele ha acceso il pc e risposto per le rime all’esponente di Sinistra Italiana attraverso la sua pagina Facebook: "Il mio ruolo di console onorario rappresenta uno Stato, non un governo, che sia di destra o di sinistra. Uno Stato che è casa di un popolo che è stato martorizzato per migliaia di anni. – la premessa – Un popolo, sindaco, mi rivolgo direttamente a lei, che può camminare e scendere in piazza come fa lei perché come lei ha la libertà di poter manifestare contro il suo governo senza venire represso come avviene ai poveri palestinesi dal loro governo, quello terroristico di Hamas". Quindi l’affondo: "Mi rendo conto ex sindaco (è ancora in sella, ndr) che pur di qualche voto si è disposti a tutto. Proprio per questo ho abbandonato la politica lustri fa. Perché questa politica, quella che fa lei, è inqualificabile". La controreplica? "Carrai va sul personale perché ha difficoltà ad argomentare sui temi. – dice Falchi – Ripeto, lasciarlo in quel ruolo nasconde un ’ambiguità sconcertante". E Silvia Noferi, consigliera regionale di Avs, ha rincarato la dose con una lettera aperta a Carrai: "Più che delle sue dimissioni – si legge – sarebbe importante sentire la sua voce e la sua opinione in rappresentanza di quel popolo che oggi non è il più martoriato della terra, ma sta facendo di tutto perché l’inferno che ha vissuto nella Seconda guerra mondiale tocchi a qualcun altro".

Emanuele Baldi