
Le zone più prese di mira sono Santa Croce e piazza del Duomo
Firenze, 1 giugno 2025 – Pantaloncini e maglietta, occhiali da sole e capelli al vento. In gruppo, a bordo di golf car che si muovono veloci come formichine. Non siamo su un campo verde e setoso, bensì su sampietrini. I sedili ballano sotto di noi ad ogni dislivello. Non siamo gli unici a seguire il ritmo e il flusso. Usciti dal letargo i cosiddetti veicoli ’atipici’ girano per Firenze, a decine, intrufolandosi anche nelle vie più strette e tra le orde di turisti a passeggio. Golf car, caddy, risciò, tuk tuk, sono la nuova - non tanto nuova - frontiera di un turismo sempre più di massa, mordi e fuggi. “Sembra di stare a Bangkok” per citare Lauro rivisitandolo. In un’ora, un’ora e mezzo, con 40-50 euro a capoccia si vede Firenze. O meglio, si vede passare le sue bellezze di fronte ai nostri occhi: Duomo, Piazza della Signoria, Palazzo Pitti, Ponte Vecchio, si sanno.
Ogni tanto ci si ferma, per pochi minuti, il tempo di uno scatto. Che fai, non la fai una foto al piazzale Michelangelo? Tornando in centro il nostro autista, Federico, ci mostra un angolo suggestivo niente male, si vede il cupolone tra le fronde degli alberi, “qui le foto vengono bene”. E ha ragione, la vista merita un click, anzi è proprio instagrammabile. “La Biblioteca Comunale, dallo stile eclettico, contiene circa dieci milioni di volumi” dice la voce che viene fuori dallo speaker, la cassa portatile che Federico tiene accanto al volante. Col pollice preme sullo smartphone e parte l’audioguida. “È un’app, con spiegazioni in dieci lingue diverse. Senza non capisci niente, vedi i posti e basta”. Come dargli torto. “Vedete quelle targhe? Indica il livello dell’Arno durante l’alluvione”. Questa volta è lui che parla, lo speaker è in pausa. Il suo accento tradisce origini non italiane, ma Federico vive a Firenze da vent’anni, la conosce bene. Non è una guida turistica di professione però, prima di fare l’autista lavorava in un ristorante. Ora è dipendente di un tour operator, “per 1500 euro al mese, senza contare le mance”. Uno stipendio base, “ma è decisamente più divertente e più facile - ammette -. Ogni giorno fai 5, 6 tour, parli con gente di nazionalità diverse. Anche se possono capitare giornate in cui non lavori per niente”. Chiacchierando arriviamo in Santa Croce, l’ultima tappa del tour. “Da lunedì non potremo più passare di qui - ci spiega - non so perché, ma sono le nuove regole”.
In realtà il regolamento comunale non è ancora pronto. A giorni l’assessore Vicini dovrebbe presentare la delibera alla giunta, poi al consiglio comunale. Se tutto va bene le nuove regole entreranno in vigore a luglio, in piena alta stagione. Dopodiché in Santa Croce non ci potranno più andare, così come in piazza della Signoria, Duomo, piazza della Repubblica, Santo Spirito, piazza Pitti, Santa Maria Novella e Santa Croce. Il Comune ci riprova a limitare l’assalto di questi veicoli nel salotto buono della città e non solo, ridisegnando la ’mappa’ delle strade off limits (con percorsi obbligati). I titolari del business, però, vorrebbero essere coinvolti nella decisione. Motivo per cui alcuni di loro starebbero pensando di unirsi in un consorzio.
Tornando al tour, Federico ci lascia vicino al mercato Nuovo. Per arrivarci la golf car deve farsi spazio tra la folla dei turisti vecchio stampo, quelli che si muovono a piedi, tra un “permesso” e uno “scusi”. Si paga in contanti, per pagare con carta tocca andare nella sede dell’agenzia. Federico ci saluta. È l’una e mezzo, è al secondo tour della giornata e non ne ha altri in programma, ma potrebbero arrivarne. Sempre tramite agenzia, perché in teoria non potrebbero farli da privati. Abusivi a parte “è vietato, come è vietato fare servizio taxi. Se ci beccano ci fanno una multa e ci tolgono la patente. Non conviene. Non è un gioco”. Eppure la città sembra un parco divertimenti.