REDAZIONE FIRENZE

Contratto a due Pd-5Stelle. I paletti su multiutility sanità, servizi e ferrovie

Il Movimento ribadisce la contrarietà al masterplan di Peretola, "Pisa è centrale". E intanto il Centro si frammenta: Avanti con Giani tira dritta da sola .

Da sinistra: il segretario Pd Emliano Fossi, Paola Taverna vicepresidente vicaria del M5s, il governatore Eugenio Giani e Irene Galletti coordinatrice toscana dei 5s

Da sinistra: il segretario Pd Emliano Fossi, Paola Taverna vicepresidente vicaria del M5s, il governatore Eugenio Giani e Irene Galletti coordinatrice toscana dei 5s

di Francesco Ingardia

"A memoria, qualcuno ricorda un accordo pubblico col Pd che recepisce tutti e 23 i punti del nostro programma?". A sera i 5Stelle esultano come se fossero autori di un gol vittoria segnato in zona Cesarini. Poche ore prima la vicepresidente vicaria del MoVimento di Beppe Conte era in trasferta a Firenze per siglare a Palazzo Strozzi Sacrati un "contratto" di governo col segretario dem Fossi e il (ri)candidato del campo largo Eugenio Giani. "Un patto scritto che incarna i nostri valori", spiega Taverna apposte le firme, pronto ad essere agitato alla prima scaramuccia politica in caso di vittoria alle Regionali del 12 e 13 ottobre. Una sorta di arma da usare se e quando spirassero venti di crisi in giunta con gli alleati, dallo stesso Pd ad Italia Viva, fino ad Avs. Il cui monito pre-ferragostano ("No ad accordi bilaterali") è rimasto e caduto nel vuoto. Non che Giani abbia intenzione di coltivare un "rapporto preferenziale" tra dem e contiani, è solo che dopo 5 anni di opposizione dei pentastellati la necessità era ridurre quanto più le distanze sui temi spinosi.

Dall’accordo, dice Giani, emerge "la visione di una Toscana che vuole essere profondamente rinnovata". Ma come? Partendo da un patto per la legalità bifronte: verso l’esterno con una caccia ai beni sequestrati alla mafia da riconvertire a usi sociali, verso l’interno con "correttezza amministrativa" che per gli ex grillini significa stare alla larga da bufere come quelle di Prato (in aggiunta anche Milano e Pesaro). Seguono poi, scorrendo il contratto, i cavalli di battaglia dei 5s, privi di controdeduzioni del Pd. Dal reddito di cittadinanza regionale agganciato ai fondi europei più simile a una forma di inserimento lavorativo che a quello di inclusione sociale sardo, alla settimana corta lavorativa a parità di salario. Questo, ovviamente minimo e garantito. Multiutility, infrastrutture e sanità sono i tre ’ave maria’ più difficili da recitare per gli attori della coalizione. Il testo dell’accordo è categorico. Il modello della Multiutility è da "ripensare" tramite società in house per la gestione dei servizi pubblici. Come l’acqua, pubblica al 100%, che però coinvolge innanzitutto i Comuni che sono gli azionisti. Il sistema aeroportuale? È Pisa la "porta d’accesso alla Toscana", non Firenze.

Di Peretola non v’è traccia esplicita nel testo dell’accordo. Comprensibile: la Regione attende la Via-Vas dal ministero per chiudere l’iter del Masterplan mentre i 5s sperano di rimetterci le mani perché contrari. Tanto ci pensa il raddoppio ferroviario - senza quantificare i miliardi di euro come coperture - dal capoluogo di regione alla costa ad agevolare i collegamenti snellendo il traffico sula Fi-Pi-Li. La spinta ambientale passa dal ritorno della legge Marson su edificabilità e urbanistica, dalle rinnovabili e dalla "revisione integrale del Piano Rifiuti". E quella sanitaria da una "nuova governance" che valorizzi con nuove specializzazioni gli ’ospedalini’ di Volterra, Portoferraio, Piombino, Lunigiana, Amiata.

"Credo ci sia un grande bisogno di sinistra", sintetizza Fossi a nome del Pd. Anche perché ieri il Centro si è scisso in due atomi, nessun listone dei riformisti per ’compensare’ la virata progressista della coalizione. Dopo le ingerenze di Fossi ("Auspico due liste moderate") e l’assolo di Italia Viva con Bonifazi su metodo e merito del contenitore a forma di ’tenda’ senza simboli caro a Renzi, Avanti (+Europa, Azione, Psi e Repubblicani) correrà da sola, con tutti i rischi dello sbarramento al 3% del caso. Insieme era più semplice.