LORENZO OTTANELLI
Cronaca

Tutti pazzi per Campana. In bus nei luoghi del poeta

Domani, giorno dell’anniversario della nascita, l’originale progetto dei Chille

Claudio Ascoli, Riccardo Tesi e Massimiliano Larocca; sullo sfondo un dipinto su Campana a cura di Amedeo Lanci

Claudio Ascoli, Riccardo Tesi e Massimiliano Larocca; sullo sfondo un dipinto su Campana a cura di Amedeo Lanci

Ci sono storie che devono essere raccontate, ci sono amori assoluti che nascono ma non possono funzionare e ci sono figure immense che vengono obliate. Per ricordare uno dei più importanti poeti del Novecento arrivano i Chille de la balanza, che domani tornano con lo spettacolo ‘Tutti pazzi per Campana’. Una celebrazione del poeta di Marradi, Dino Campana, che è nato il 20 agosto, più volte internato in manicomio e per tanti anni rimasto sconosciuto. Una quarta edizione con una novità: il racconto dell’amore con la scrittrice Sibilla Aleramo. E si parte proprio da qui, da quella Badia di Moscheta, nel comune di Firenzuola, dove nacque l’amore tra i due scrittori. Cinque le tappe per chi potrà usufruire dell’esperienza completa, quella con il bus, e che è andata esaurita in pochi minuti. Ma ogni spettacolo sarà ad ingresso gratuito, fino a esaurimento posti (raccomandata la prenotazione a [email protected]). Dicevamo, prima tappa nel Mugello con l’incontro alle 15,15 con la giovane attrice Francesca Trianni e Claudio Ascoli, insieme agli interventi musicali di Claudio Larocca e Riccardo Tesi, che hanno musicato i ‘Canti orfici’. Poi, alle 18 è la volta di Lastra a Signa, in via Arione, dove la famiglia Campana visse per qualche periodo. Poi, alle 19,15 al manicomio di Castelpulci (Scandicci), dove il poeta fu internato negli ultimi anni della sua vita. Infine, alle 21, a San Salvi, proprio nello spazio dei Chille. Un’esperienza immersiva che i Chille dedicano al poeta "che fu rinchiuso proprio nel padiglione, nella stanza sopra a quella dove lavoriamo, a San Salvi – racconta Claudio Ascoli –. È qui che invia l’ultima lettera a Sibilla Aleramo. Non riceverà risposta e da quel momento si chiude in un grande mutismo". Ma Campana è per Ascoli anche "il più importante poeta italiano del Novecento, un uomo che ha viaggiato in tutta Europa, venendo internato in manicomio anche a Bruxelles". Perché il poeta di Marradi "faceva una poesia di valenza europea, era un anticipatore. Ed è conosciuto in tutto il mondo, anche in Giappone". D’altronde, era un uomo strano, Campana "che faceva decine di chilometri a piedi" e la Toscana "è piena di luoghi campaniani, che però ricordano poco Campana", per questo, conclude Ascoli, "ci spostiamo in bus con spettacoli di poesia, teatro e canzone e stiamo insieme più di otto ore parlando di Campana e riproponendo i momenti della sua vita".

Lorenzo Ottanelli