CARLO CASINI
Cronaca

La carica dei mammoni. La metà dei fiorentini vive a casa dei genitori

Sotto lo stesso tetto di babbo e mamma il 51% degli uomini tra i 18 e i 40 anni. Le donne vanno via dal nido prima, così come i residenti di origini straniere.

Sotto lo stesso tetto di babbo e mamma il 51% degli uomini tra i 18 e i 40 anni. Le donne vanno via dal nido prima, così come i residenti di origini straniere.

Sotto lo stesso tetto di babbo e mamma il 51% degli uomini tra i 18 e i 40 anni. Le donne vanno via dal nido prima, così come i residenti di origini straniere.

Fiorentini mammoni? Decisamente ancora sì. Lo dicono i numeri del bollettino di statistica di luglio 2025 del Comune di Firenze, sui dati relativi al 31 dicembre 2024. Secondo l’analisi, il 52,4% dei cittadini italiani residenti a Firenze tra i 18 e i 40 anni, vive fuori dalla casa dei genitori. Si conferma una maggiore indipendenza delle donne rispetto agli uomini: a quarant’anni è fuori dalla casa dei genitori solo il 55,8% delle femmine e il 49% dei maschi. Va da sé che i fiorentini che sono ancora sotto lo stesso tetto di babbo e mamma sono il 47,6%, ovvero il 51% degli uomini e il 44,2% delle donne.

A prima vista potrebbe sembrare che gli italiani all’ombra del Cupolone siano mammoni il doppio dei loro coetanei stranieri, che nel 88,9% dei casi vivono fuori dal nucleo di origine (rispettivamente il 90,2% delle del gentil sesso e l’87,5% degli uomini). Una differenza che però è facilmente spiegabile con il fenomeno migratorio, che vede soprattutto giovani soli lasciare il nido e trasferirsi in città per lavoro o studio. Come si spiega anche nel bollettino, infatti, "molti vivono anagraficamente soli, sia perché sono i primi della propria famiglia a emigrare, in attesa di un ricongiungimento, sia perché giungono a Firenze per un lavoro temporaneo".

Dal confronto con i dati dell’anno precedente, si notano tendenze opposte tra i due sessi e in parte per l’origine: le percentuali sono in calo rispetto al 2023 per le donne indipendentemente dalla nazionalità e per gli uomini cittadini italiani, mentre i maschi stranieri mostrano un leggero aumento. Nel complesso meno persone vanno via di casa, complice probabilmente anche il caro affitti. Nel 2023 infatti erano fuori dal nucleo familiare il 56,1% delle cittadine italiane (nel 2022 era il 56,2%) e il 49,2% dei cittadini italiani (nel 2022 era il 49,9%). Mentre tra gli stranieri le percentuali erano del 90,7% per le donne e dell’87,1% per gli uomini. Il trend è rimasto più o meno costante nel tempo, a parte qualche eccezione: da un’analoga analisi del 2019, ad esempio, era emerso che le femmine italiane residenti a Firenze (sempre tra i 18 e i 40 anni) che avevano lasciato casa dei genitori erano il 56,3%, mentre i maschi il 49,9%.

Andando nel dettaglio, se si guardano le fasce d’età si osserva come via via che si cresce aumenta il tasso di uscita dal nido: a 18 anni appena lo 0,3% dei fiorentini (stessa percentuale per maschi e femmine) vivono da soli; a 21 si arriva l’1,5% dei maschi e l’1,7% delle femmine; a 25 ancora solo il 4,7% degli uomini e il 5,2% delle donne; spente le 30 candeline giusto il 13,7% degli uomini e il 16,1% delle donne; a 35 ancora meno di un terzo dei fiorentini italiani vive per conto proprio: 29,7% dei maschi e 34,8% delle femmine. La stessa tabella ci dice che i cittadini stranieri residenti in città, fanno prima le valigie e salutano i propri cari alla ricerca dell’autonomia.

Il gap aumenta ancora di più se si esce dai confini fiorentini. Tanto per confrontare con il caso più noto di indipendenza, tra i coetanei svedesi, (dati Eurofound) solo il 2% dei giovani tra i 25 e i 34 anni abita ancora a casa dei genitori. Ma è un altro welfare, un altro mercato del lavoro, un’altra accessibilità agli affitti. Insomma, un’altra storia. Lungo l’Arno, invece, quasi la metà dei quarantenni, continua a vedere Monte Morello dalla finestra di mamma e babbo.

Carlo Casini