ANTONIO PASSANESE
Cronaca

Affitti brevi, assalto alle periferie. In due mesi 800 annunci in più a Firenze. Prezzi alle stelle: 243 euro a notte

Prima delle norme ’salva Unesco’ c’erano 12.235 alloggi, oggi sono diventati 13.043. L’esplosione delle locazioni turistiche riguarda Careggi, Castello, Rovezzano e Peretola

Affitti brevi, assalto alle periferie. In due mesi 800 annunci in più a Firenze. Prezzi alle stelle: 243 euro a notte

Firenze, 15 luglio 2025 – Il blocco degli affitti brevi in area Unesco, in vigore dalla fine di maggio, ha ottenuto un effetto collaterale immediato e preoccupante: una massiccia ondata di B&B fuori dal centro storico. A lanciare l’allarme sono i dati elaborati da Inside Airbnb, sito indipendente che monitora le piattaforme digitali in cui vengono pubblicati gli annunci di case in affitto per brevi periodi. In appena due mesi, le strutture in città sono passate da poco più di 12mila alle attuali 13.043. Un balzo di circa 900 unità che non ha lasciato indifferente l’amministrazione.

Molte di queste nuove strutture si concentrano anche in aree definite semi centrali: dal Quartiere 5 alla zona di Gavinana fino a Legnaia e Rovezzano, ma anche in aree collegate lungo l’asse della tramvia, come Novoli, Statuto, Rifredi, Careggi da un lato e perfino a pochi passi dall’aeroporto di Peretola. Zone fino a qualche mese fa ignorate dagli investitori del turismo breve, ma che ora, grazie alla connessione veloce col centro, si stanno trasformando in nuove “mini Firenze” turistiche.

E c’è di più: sempre secondo Inside Airbnb, 746 di questi alloggi risulterebbero senza licenza probabilmente perché coperti da esenzioni (tipo affitti lunghi) o perché sono ancora in attesa dei CIN (Codice identificativo nazionale). Ma non si esclude che alcuni ’gestori’ siano fuori dalle dalle regole. Una situazione che ha già fatto scattare i controlli della Polizia Municipale.

Intanto, l’amministrazione ha affidato al professor Fabrizio Celata, docente alla Sapienza e consulente del Comune per la questione turismo, l’analisi dell’andamento dei flussi extra-centro. L’obiettivo è capire se l’esplosione degli affitti brevi nelle aree periferiche debba spingere Palazzo Vecchio a estendere i vincoli anche fuori dall’area Unesco.

“Il rischio – osservano i comitati cittadini – è che si generi una nuova bolla abitativa, fatta di micro-interventi turistici che sottraggono alloggi ai residenti, spingendo sempre più famiglie fuori dalla città”. Le verifiche sono in corso, ma la direzione sembra chiara: il fronte della battaglia contro l’eccesso di affitti brevi si sta spostando, e Firenze rischia un nuovo effetto domino. Oltre alla diffusione del fenomeno nel numero di B&B fuori dall’area Unesco, i dati di Inside Airbnb fotografano un altro fenomeno che sta contribuendo a stravolgere l’equilibrio abitativo della città: l’enorme ritorno economico che questi affitti garantiscono. Il guadagno medio annuo per chi affitta una casa intera a Firenze si aggira attorno ai 17 mila euro, una cifra che rende molto più redditizio il mercato turistico rispetto all’affitto tradizionale. E il prezzo medio a notte è schizzato fino a 243 euro, un record assoluto per il capoluogo toscano.

Non sorprende quindi che, su oltre 13 mila annunci attivi, l’87% riguardi appartamenti interi. Le camere in condivisione restano una minoranza, mentre le abitazioni offerte a uso esclusivo sono diventate la nuova frontiera dell’investimento turistico, soprattutto nei quartieri meno battuti fino a pochi mesi fa.

Una cosa è certa: il nuovo regolamento voluto da Palazzo Vecchio ha contribuito a salvaguardare il centro storico da un’ulteriore invasione, ma senza misure complementari nei quartieri esterni il rischio è che Firenze segua la stessa sorte di Venezia, dove il tessuto urbano è ormai piegato sotto il peso di un turismo incontrollato. Il fenomeno, se non arginato, rischia di svuotare anche le periferie della loro anima residenziale.