
Faccia a faccia tra Funaro e lo studente che le aveva scritto una lunga lettera
Firenze, 15 luglio 2025 – Una stretta di mano e la promessa di rivedersi tra un anno per fare il punto della situazione. Finisce così l’incontro tra la sindaca Sara Funaro e Niccolò Berti, lo studente 25enne che aveva scritto una dura lettera indirizzata alla prima cittadina, pubblicata sul nostro giornale. Un lungo messaggio che conteneva una descrizione senza filtri della di oggi vista con gli occhi di un giovane: insicurezza, mancanza di spazi di aggregazione, prezzi fuori dalla portata dei residenti. Una città, scriveva, "invivibile".
Funaro ha raccolto l’invito al confronto e, ha rilanciato, chiedendo di incontrare il giovane per un dialogo senza mediazioni. Nessun intermediario: l’appuntamento si è svolto nella redazione de La Nazione . E infatti, appena arrivata, si è rivolta a Niccolò chiedendogli di darle del "tu": "I giovani e le loro esigenze sono tra le mie priorità".
Il tono non è stato quello da comizio: niente decibel, nessuna contrapposizione teatrale. È stato un faccia a faccia vero. Da una parte Niccolò, accompagnato dalla fidanzata Rebecca Fuoco e dall’amico Matteo Tonini, deciso a farsi portavoce di una generazione spesso esclusa dal dibattito pubblico.
Dall’altra la sindaca, intenzionata ad ascoltare ma anche a difendere il lavoro fatto nel suo primo anno di mandato: più agenti della Municipale, stop ai nuovi affitti brevi nell’area Unesco, contrasto al "mangificio", nuove iniziative culturali. Nei ragazzi, una certa e comprensibile emozione iniziale.
Niccolò, lo aveva detto nei giorni scorsi, non si aspettava davvero che la sindaca accettasse. Ma è lì, in carne e ossa, e alle prime battute la voce gli trema. Davanti ha il vertice amministrativo della città. Poi il tono cambia: il ritmo non è inquisitorio, il ghiaccio si rompe. Si entra nel merito. Il primo tema è la sicurezza.
"Anche in quartieri come Campo di Marte, un tempo isole di pace, oggi la situazione è critica", argomenta Niccolò. "Nelle zone della movida bisogna stare attenti. A un mio amico hanno spaccato la mandibola per poi rubargli 10 euro. Le ragazze hanno paura a uscire da sole". Il racconto è secco, quotidiano, diretto. Rebecca annuisce, poi aggiunge il suo punto: "A tornare da sola a Novoli ho paura. In tramvia vedo molestie, furti. Della Polmetro neanche l’ombra". La sindaca non replica per difendersi, ma prova a inquadrare la questione.
Ricorda che la sicurezza è una responsabilità condivisa tra diversi livelli istituzionali, ma non si nasconde dietro la burocrazia: "Il problema è reale. Dal nostro lato abbiamo già assunto 200 nuovi agenti della Municipale, con l’obiettivo di arrivare a mille. Li abbiamo scelti per fare presidio, per essere presenti sul territorio, non per elevare sanzioni. Ed è solo il primo passo. Stiamo lavorando anche a un servizio di trasporto pubblico notturno, per garantire più sicurezza negli spostamenti serali".
Poi la videosorveglianza: "La rafforzeremo con sistemi dotati di intelligenza artificiale, che abbiano anche una funzione preventiva, e non solo repressiva". Infine passa al destione dell’ippodromo Le Mulina. "Stiamo cercando di far rivivere questo contenitore e così aiutare il parco. Ci sono tempi tecnici da seguire, ma i risultati arriveranno".
Il discorso si sposta poi sui luoghi, sulle occasioni per incontrarsi. "Alle 2 chiudono tutti i bar", dice Matteo, neolaureato in ingegneria meccanica. "Se non vai a ballare, non c’è più niente da fare. Vorremmo più eventi, più luoghi di aggregazione". I ragazzi chiedono spazi, possibilità, normalità. E tornano sul tema dei costi: "Uno spritz costa 12 euro. Tutto sembra pensato per i turisti. Noi ci sentiamo fuori posto nella nostra città".
Anche qui, la sindaca risponde. Non con promesse vaghe, ma elencando scelte già fatte: "Abbiamo limitato i caddy elettrici, messo limiti all’apertura di nuove paninerie e kebab in alcune strade, aumentato i controlli sui bus turistici. L’obiettivo è restituire la città a chi ci vive. non può essere solo una vetrina, non deve essere soffocata dal turismo di massa". Il tema del turismo si intreccia con quello della mobilità.
Niccolò esprime perplessità per i tagli agli alberi causati dai lavori della tramvia. La sindaca rassicura: "Lo sfoltimento dei cavi elettrici della tramvia è già in corso e il bilancio tra alberi tagliati e nuovi piantati è positivo. Stiamo lavorando per riequilibrare e togliere le parti di asfalto nei parchi che attirano calore. Nei primi mesi del 2025 abbiamo piantato più di 1.300 alberi. Nello stesso periodo ad essere abbattuti, perché avevano problemi di salute sono stati circa 500: un saldo positivo di 800. Non stiamo facendo scempio del verde urbano". Il confronto dura oltre un’ora. Non è un dibattito, non è una sfida. È un momento raro: una voce critica che trova ascolto senza barriere, una risposta istituzionale. La certezza è che sia Niccolò che la sindaca hanno indicato una via: quella di confrontarsi con parole civili e mature e, forse, avere la possibilità di esprimere il proprio punto di vista, magari influendo davvero sulle sorti della propria città e cambiandola. Una grande lezione a tutti i leoni da tastiera. Niccolò riconosce l’apertura. Alla fine si stringono la mano. E si promettono di rivedersi tra un anno, per capire se davvero qualcosa sarà cambiato.