NICOLA DI RENZONE
Cronaca

In Mugello sono tornati i villeggianti: "Ma il periodo di vacanza si è ridotto"

Daniele Farnetani, presidente di Confesercenti Mugello, fa un bilancio della stagione estiva

Daniele Farnetani (Confesercenti)

Daniele Farnetani (Confesercenti)

Mugello

A causa di estati sempre più calde e di città sempre più roventi, in Mugello è tornata una figura scomparsa negli ultimi decenni, quasi mitologica per chi è nato dopo gli anni Duemila: quella del villeggiante. Ce ne parla Daniele Farnetani, titolare del camping "Il Sergente" a Monte di Fo, e presidente di Confesercenti Mugello.

Cosa significa villeggiatura nel 2025? Com’è cambiata?

"Sempre più persone, spesso nonni e nipoti, decidono di passare estati al fresco. E noi in Appennino possiamo garantirlo. Certamente alcune cose sono cambiate. Prima si trattava di famiglie che passavano in Mugello due o tre mesi, con il padre che andava al lavoro e mamme e bambini che rimanevano in campagna. Ora il periodo è più ridotto, va dalle due alle quattro settimane. Spesso rimangono i nonni con i nipoti e i genitori vanno e vengono".

Perché si torna a fare la villeggiatura?

"Negli anni Settanta c’erano meno disponibilità economiche, il mondo era molto più grande e viaggiare era più impegnativo. Poi gradualmente il mondo è diventato più piccolo e facile da raggiungere, anche con poca spesa, e ci si è dimenticati di molte nostre località. Durante il Covid, però, gli italiani e i toscani hanno riscoperto il Mugello. Adesso è importante riuscire a garantire alcuni servizi, come la connessione internet ultraveloce, che viene usata sia per lavorare sia per l’intrattenimento".

Cosa serve per consolidare questa tendenza?

"Oltre ai servizi, servono collegamenti certi e stabili tra il Mugello e la città di Firenze. Se un giorno potessimo trasformare la ferrovia Faentina in una metropolitana di superficie ne gioveremmo tutti. E se ci fossero collegamenti serali, questo contribuirebbe ad avvicinare il Mugello".

Il motomondiale attira tanti turisti. Un bilancio della stagione?

"È andata bene, tutto sommato, anche se in agosto il meteo non è stato bellissimo. L’autodromo ha un impatto importante per molte strutture, specie a valle. Qui in Appennino lavoro molto con la via degli Dei e, come detto, con la villeggiatura".

E come è andata con i pellegrini?

"Dopo il boom del Covid, quando tutti cercavano una vacanza senza i rischi del contagio, la loro presenza si è assestata, con un leggero calo nei mesi estivi, ma continua ad essere un bel prodotto turistico con la stagione che si è allungata e che va da aprile a settembre".