OLGA MUGNAINI
Cronaca

Beato Angelico: una magia. L’arte del Quattrocento protagonista a Firenze

È un artista simbolo dell’arte del Quattrocento a Firenze, uno dei padri dell’arte del Rinascimento. La sua pittura parte dall’eredità...

IL PERCORSO Beato Angelico: ’Trittico francescano’ (1428-1429), una delle opere-simbolo della mostra dedicata all’artista del Quattrocento

IL PERCORSO Beato Angelico: ’Trittico francescano’ (1428-1429), una delle opere-simbolo della mostra dedicata all’artista del Quattrocento

È un artista simbolo dell’arte del Quattrocento a Firenze, uno dei padri dell’arte del Rinascimento. La sua pittura parte dall’eredità tardogotica, ma col sapiente uso della prospettiva e della luce, crea un nuovo rapporto tra figurazione e spazio. E il suo profondo senso religioso, fondato sulla meditazione del sacro, non trascura mai la connessione con l’umano.

È dedicata al Beato Angelico (1395 circa – 1455) la grande mostra organizzata a Firenze dal 26 settembre 2025 al 25 gennaio dalla Fondazione Palazzo Strozzi e dal Museo di San Marco. L’esposizione è allestita in due sedi, a cura di Carl Brandon Strehlke, curatore emerito del Philadelphia Museum of Art, con Stefano Casciu, direttore regionale Musei nazionali Toscana, e Angelo Tartuferi, già direttore del Museo di San Marco, e rappresenta la prima grande mostra a Firenze dedicata all’artista esattamente dopo settant’anni dalla monografica del 1955 andando a creare un dialogo unico tra istituzioni e territorio.

Dalle sale di Palazzo Strozzi a quelle del Museo di San Marco, l’itinerario affronta la produzione, lo sviluppo e l’influenza dell’arte di Fra Giovanni da Fiesole, in dialogo con pittori quali Lorenzo Monaco, Masaccio, Filippo Lippi, ma anche scultori come Lorenzo Ghiberti, Michelozzo e Luca della Robbia.

L’occasione della mostra permette di restaurare numerosi capolavori grazie a un’articolata campagna di interventi e di riunire per la prima volta pale d’altare di uno dei principali maestri dell’arte italiana di tutti i tempi, disperse da oltre duecento anni. Frutto di oltre quattro anni di lavoro, il progetto ha reso possibile un’operazione di eccezionale valore scientifico e culturale, riunendo dipinti, disegni, sculture e miniature provenienti da prestigiosi musei, biblioteche e collezioni italiane e internazionali, ma anche da numerose chiese e istituzioni territoriali di grande valore storico e culturale.

Lo stesso museo di San Marco è parte integrante della mostra, situato nella parte monumentale del convento domenicano, capolavoro architettonico di Michelozzo voluto da Cosimo de’ Medici e costruito tra il 1437 e il 1443. All’interno è custodita la più grande collezione al mondo di opere del Beato Angelico, che visse nel convento tra il 1438 e il 1445.

Tra le opere principali dell’Angelico si ammirano l’Annunciazione, capolavoro della pittura rinascimentale, la Deposizione, il Trittico di San Pietro martire, la Pala Di Annalena, il Giudizio Universale, la Pala di San Marco, la Madonna col Bambino e il Tabernacolo dei Linaioli. Al secondo piano del convento si conservano gli affreschi che decoravano le celle dei monaci realizzati dall’Angelico fra il 1438 e il 1445.