NICOLA DIRENZONE
Cronaca

I no-eolico a confronto: "Salvaguardiamo i crinali"

Dalla mortalità dei rapaci alla qualità delle acque: parlano gli esperti "Con torri alte oltre 200 metri si mette a rischio la sicurezza idrogeologica" .

Si è svolto ieri al centro polifunzionale di Castagno d’Andrea il convegno promosso dalla Coalizione ambientale Tess sul tema ’L’industrializzazione eolica dell’Appennino’. Nel quale tanti interventi hanno messo in luce criticità ambientali, sociali ed economiche dei grandi impianti eolici sui crinali appenninici e le possibili alternative, mettendo a fuoco in particolare le difficoltà sui crinali di Villore e Corella interessati ai lavori per l’impianto industriale eolico Monte Giogo di Villore. Spiegano gli organizzatori: "I progetti di installazione di decine di torri eoliche, alte anche più di 200 metri rischiano di compromettere, in modo irreversibile, la sicurezza idrogeologica delle montagne, gli ecosistemi naturali, il paesaggio, la biodiversità, la bellezza e lo sviluppo turistico, economico e sociale dei territori e delle comunità, causando spopolamento e ulteriore marginalizzazione e abbandono delle zone interne".

Hanno preso la parola esperti, istituzioni e associazioni per approfondire l’impatto dei grandi impianti eolici sul fragile ecosistema montano dei crinali appenninici. Tra gli interventi, Vincenzo Delle Site (del consiglio nazionale delle ricerche, Cnr), ha invitato ad allargare lo sguardo oltre eolico e fotovoltaico, ricordando che la decarbonizzazione passa anche dal risparmio energetico. "L’Enea - ha spiegato - ha calcolato che, nell’inverno successivo allo scoppio della guerra in Ucraina, piccoli accorgimenti permisero un risparmio del 5% delle emissioni nazionali". Laura Manganaro (di Italia Nostra Firenze) ha ribadito poi il valore delle comunità energetiche rinnovabili per il coinvolgimento delle comunità locali e come strumento di riscatto di aree urbanizzate degradate, denunciando allo stesso tempo la corsa agli incentivi. Mentre Ivano Togni (Wwf Forlì Cesena) ha parlato di "indebito avviso di sfratto" per rapaci e altre specie protette, e anche Fabio Borlenghi (Altura Odv) ha presentato dati sugli studi internazionali che evidenziano la mortalità di rapaci e altri animali causata dagli impianti eolici. Rossella Michelotti (del Forum Toscano per l’Acqua) ha denunciato il peggioramento generale della qualità delle acque in Toscana, sia superficiali che di falda. "Le uniche acque buone provengono dai crinali - ha ammonito - che vanno salvaguardati: se inquiniamo lì, la Toscana rischia di perdere le sue risorse idriche di qualità". Tra il pubblico presenti comitati dal Piemonte al Lazio e lo youtuber Francesco Capo. Il convegno si è chiuso con un appello comune: fermare la corsa indiscriminata agli impianti industriali e orientare la transizione energetica verso modelli "realmente sostenibili".