DINICOLA DI RENZONE
Cronaca

Eolico di Monte Giogo, ancora rabbia: "Restano i dubbi sul paesaggio"

Il sindaco Piani: "La sentenza non ha fatto chiarezza sulla parte che riguarda la visibilità degli impianti"

Il sindaco Emanuele Piani

Il sindaco Emanuele Piani

di Nicola Di RenzonePassato il clamore dovuto ai sabatotaggi della scorsa settimana, si apprende che il Consiglio di Stato, con due diverse sentenze, ha rigettato il ricorso del Comune di San Godenzo, e quello di Italia Nostra e del Cai in merito alle autorizzazioni concesse dalla Regione toscana all’impianto eolico del Monte Giogo di Villore e di Corella nei Comuni di Vicchio e Dicomano. Dopo svariati mesi dall’audizione dello scorso febbraio, si scrive così la parola "fine" in calce a una vicenda che si trascinava ormai da anni.

Vari i profili che erano stati sollevati nei ricorsi, tra questi per Italia Nostra e Cai, la valutazione della stabilità del crinale e le autorizzazioni sismiche. Per il comune di San Godenzo invece, tra le altre cose, l’impatto visivo delle pale dal proprio territorio. Tutte eccezioni che adesso sono state rigettate. "Chiaramente - spiega il sindaco di San Godenzo, Emanuele Piani - rispetteremo la sentenza. Purtroppo però non vengono sciolti i dubbi che avevamo, come non lo aveva fatto la sentenza del Tar. Speravamo - aggiunge - che il Consiglio di Stato avrebbe fatto chiarezza in merito alla parte che riguarda la visibilità di questi impianti e al loro inserimento paesaggistico. Purtroppo - aggiunge - forse ha fatto ancora più confusione, perché mesi fa in una sentenza analoga nel grossetano ha dato invece ragione ai ricorrenti. Rimane quindi l’amaro in bocca. Adesso ci concentremo sui controlli al corretto svolgimento dei lavori, che la Regione demanda ai Comuni".

In merito al blitz antagonista, aggiunge. "La parte lesa - dice Piani - è chiaramente l’azienda che sta svolgendo i lavori, per i danni che ha subito, e lo sono anche i lavoratori. Ma tutto questo danneggia anche chi si è sempre posto in maniera critica rispetto all’impianto. Perché adesso finiranno in secondo piano le ragioni di chi si oppone in maniera costruttiva. Ragioni che portano alla crescita di una coscienza critica. Atteggiamenti del genere semplicemente fanno male a tutti".