EMANUELE BALDI
Cronaca

I guai del centrodestra. Tomasi andamento lento. Suggestione Vannacci

Il candidato in pectore arrabbiato per il ritardo nell’ufficializzazione. Coalizione in subbuglio con Forza Italia che punta i piedi contro la civica. E spunta il nome del generale ma FdI è netta: "Ipotesi fuori dai radar".

Il candidato in pectore arrabbiato per il ritardo nell’ufficializzazione. Coalizione in subbuglio con Forza Italia che punta i piedi contro la civica. E spunta il nome del generale ma FdI è netta: "Ipotesi fuori dai radar".

Il candidato in pectore arrabbiato per il ritardo nell’ufficializzazione. Coalizione in subbuglio con Forza Italia che punta i piedi contro la civica. E spunta il nome del generale ma FdI è netta: "Ipotesi fuori dai radar".

Il motore del centrodestra, a cinquanta giorni dal voto, non gira a dovere (eufemismo: è proprio in panne...) e qualcuno sta iniziando a stufarsi. E in cima alla lista pare esserci proprio Alessandro Tomasi che gira da mesi come una trottola a far campagna per la Toscana senza la coccarda dell’ufficialità della candidatura a governatore.

Situazione surreale e il sindaco di Pistoia, quota FdI, ne è cosciente tanto da aver voluto far sapere a Roma, attraverso un’intervista rilasciata ieri al Corriere Fiorentino, che "questa attesa è un grave errore".

Un ultimatum? Per qualche big del centrodestra toscano sarebbe più che altro una mossa per ’giustificare’ preventivamente una improbabilissima – ma in fondo non impossibile – uscita di scena dell’ultimo minuto o per spingere su un’investitura importante.

E il sostituto chi potrebbe essere? Un nome da colpo di teatro, quello del generale Roberto Vannacci, Lega, che a domanda diretta sull’eventualità di una sfida a Giani last minute risponde in maniera sibillina: "Le pare che un generale le svela la tattica prima di averla messa a punto". E poi: "Quello che è possibile rimanga nel campo del possibile... Non ipoteco mai il futuro".

Tradotto? Chi vivrà vedrà. Da Fratelli d’Italia si affrettano a dire che l’ipotesi "non sta in piedi", proprio "non è minimamente nei radar", che "Tomasi è già stato scelto e indietro non si torna" mentre qualche esponente di Lega e Forza Italia non nega che il nome dell’autore de ’Il mondo al contrario’ stia circolando da qualche giorno nelle stanze del potere romane. Una strategia per prendere tempo e alzare le varie poste in palio? Possibile. Dalla Lega c’è comunque chi si lascia scappare qualche frase in più. "Vannacci è un uomo che ama molto la strategia dell’ “effetto sopresa“". E sempre dal Carroccio arriva una piccola stilettata: "L’unico che ha ufficialmente dato il nulla osta a Tomasi è stato Salvini alla Versiliana. E la Meloni ancora no, strano...". Verità parziale comunque visto che il colonnello della premier, Giovanni Donzelli, proprio dalle colonne del nostro giornale aveva battezzato la corsa di Tomasi dicendo che "è già in campagna elettorale"

Sulla carta comunque il ritardo enorme nell’ufficializzazione alla corsa sarebbe dovuto a screzi interni al Granducato, con in testa i veti di Forza Italia che, attraverso il segretario regionale Marco Stella, non nasconde irritazione per la costituzione della Lista civica Tomasi (in reatò sarebbe irritato anche qualche meloniano) "troppo piena di nomi di partito che non portano nessun valore aggiunto ma solo un travaso di voti". Tra i suddetti nomi, per inciso, spicca su Firenze – oltre a Massimo Sabatini e Franco Banchi – quello di Lorenzo Bosi in grado di pescare molti consensi tra i cattolici.

Sarà davvero il bisticcio sulla lista e il drenaggio di consensi moderati di cui questa sarebbe ’responsabile’ l’unico ostacolo al via libera ufficiale di Tomasi? Non è dato sapere. Certo è che la ’questione toscana’, anche se a queste latitudini a prescindere dalla casacca del candidato la sfida al centrosinistra è quasi impossibile, resta legata comunque anche alla chiusura delle partite sulle candidature nelle altre regioni, Veneto in primis.

Altri rumors parlano di maldipancia romani proprio sulla figura di Tomasi. Non sul profilo politico che è trasversalmente riconosciuto di spessore, quanto sulla sua capacità di bucare in Toscana. "E’ sotto di 20 di punti nei sondaggi" si sussurra. E qualcuno di FdI impietosamente oltre: "Diciamo la verità, fuori da Pistoia non lo conosce nessuno".

Ecco che, in questo quadro, l’ipotesi di Vannacci non sembra così surreale anche se improbabile. Un unico aspetto la sosterrebbe: in una campagna lampo perché non giocare la carta di un nome sì fortemente divisivo ma altrettanto stranoto agli elettori? Al contempo però viene da chiedersi se con un centrosinistra molto più di sinistra che di centro non sarebbe un boomerang candidare una figura ’estrema’ come Vannacci in grado di mettere in fuga i moderati e i renziani scontenti del campo largo. Forse qualcosa in più si saprà martedì dopo il vertice regionale che, oltre allo stesso Tomasi, vedrà la partecipazione di Stella, del coordinatore della Lega Luca Baroncini e di Alessandro Colucci, frontman di Noi Moderati per la corsa in Toscana.