FABRIZIO MORVIDUCCI
Cronaca

Tosco Romagnola, stop ingorghi. Con l’autunno arrivano i cantieri

Il Comune ha ricevuto rassicurazioni da Anas. In due tratti la strada statale è a senso unico alternato

Una strada a senso unico alternato

Una strada a senso unico alternato

La fine dell’estate dovrebbe portare con sé anche i cantieri per ripristinare la normale viabilità sulla strada statale 67, la cosiddetta Tosco Romagnola, che collega Lastra a Signa con Montelupo. Una via, di competenza di Anas, solo apparentemente secondaria, visto che ormai da anni è ampiamente utilizzata come variante alla FiPiLi, soprattutto nei (frequenti) momenti in cui il tratto lastrigiano della superstrada è vittima di ingorghi e paralisi. Da marzo però, a seguito dell’intensa ondata di maltempo che ha colpito tutta la zona, la Tosco Romagnola è accessibile in due diversi tratti a senso unico alternato: nella cosiddetta zona del "Pelago" e poco dopo il Masso della Gonfolina (in direzione Montelupo). Il transito è regolato da semafori che, nei momenti di maggior traffico, provocano rallentamenti e disagi. Ma a preoccupare gli utenti della strada è anche la presenza del fronte franoso sopra la strada, sia pur arginato da reti e barriere di new jersey in cemento. Il Comune ha avuto una prima conferma che a settembre dovrebbero partire i cantieri. Gli interventi, a cura di Anas appunto, dovrebbero permettere la rimozione dei rifiuti residui, il consolidamento delle scarpate, il completo ripristino del manto stradale nei punti in cui è danneggiato e infine, a cantiere finito, la riapertura della strada a doppio senso di marcia. Nelle prossime settimane dovrebbe essere comunicata anche la data esatta di avvio del cantiere. Il tutto nella speranza che le piogge autunnali non provochino altri danni. Sono infatti diversi anni che, periodicamente, la Tosco Romagnola è vittima di crolli e smottamenti.

Difficile capirne le esatte cause, ma è probabile che i cambiamenti climatici, con piogge torrenziali e improvvise abbiano un impatto negativo sui terreni incolti che sormontano la strada, solo parzialmente coperti da boschi. Nel tempo, si sono verificati frane, cadute di massi anche di imponenti dimensioni e crolli improvvisi di alberi che, trascinati dal terreno, si sono riversati sulla carreggiata, imponendone la chiusura totale. Resta quindi fondamentale una messa in sicurezza generale dell’arteria.

Fabrizio Morviducci