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Cronaca

Caldo record nei campi: verdure “scottate” e agricoltori già al lavoro all’alba per salvare i raccolti

Coldiretti Toscana: “Zucchine senza fiore, pomodori bruciati, insalate afflosciate. Servono ombreggianti e irrigazione di soccorso. Attenzione massima alla salute dei lavoratori”

SICCITA' CAMPI CODIGORO DA CALDERONI

SICCITA' CAMPI CODIGORO DA CALDERONI

Firenze, 3 luglio 2025 – Zucchine che non riescono a sviluppare il fiore, pomodori e angurie “scottati” nonostante la protezione delle foglie, patate “lessate” sotto terra e insalate che letteralmente si afflosciano al sole: il caldo record di questi giorni sta mettendo in ginocchio le coltivazioni di stagione. La fotografia arriva da Coldiretti Toscana, che lancia l’allarme per le colture ortofrutticole e per la salute di chi lavora nei campi.

Con le temperature che a Firenze si avvicinano ai 38 gradi e a Grosseto non scendono sotto i 37, sono almeno 45 mila i lavoratori impegnati ogni giorno, già dalle 5 del mattino, per raccogliere frutta, verdura e cereali. “Oggi nel banco abbiamo solo una parte dei pomodori raccolti: l’altra è già stata bruciata. Anche le zucchine iniziano a risentire di questo caldo insopportabile”, racconta Samuele Cirri, orticoltore di Lastra a Signa. “Annaffiamo continuamente le insalate per farle resistere”.

Intanto, è corsa all’approvvigionamento di ombreggianti per proteggere i filari di fagioli, cetrioli e melanzane. Per difendere i raccolti si adottano tutte le strategie anti-afa: diradamento dei frutti per salvare almeno parte della produzione, irrigazione costante e attenzione ai violenti temporali che, come quelli di ieri, possono portare con sé grandine distruttiva, aggravando la situazione.

Anche gli animali soffrono. Negli allevamenti i ventilatori vanno a pieno regime, ma mucche e pecore bevono di più e producono meno latte, con un calo stimato tra il 10 e il 15%.

Il caldo estremo, arrivato dopo settimane di pioggia, comporta un forte aumento dei costi per le aziende agricole e carichi di lavoro straordinari. Ma non si può fermare la raccolta, pena la perdita delle produzioni e l’interruzione degli approvvigionamenti nei supermercati.

Per tutelare i lavoratori, la Regione Toscana ha emanato un’ordinanza che vieta il lavoro all’aperto in condizioni di esposizione prolungata al sole dalle 12.30 alle 16.00. A livello nazionale è stato inoltre firmato un protocollo per prevenire i rischi da caldo negli ambienti di lavoro, cui Coldiretti ha aderito. “È fondamentale – sottolinea l’associazione – adottare tutte le misure possibili: lavorare nelle ore più fresche, proteggersi adeguatamente e garantire pause frequenti. La priorità resta la salute delle persone”.