REDAZIONE FIRENZE

Mugello, ricostruito il ponte sul Sentiero Foglia Tonda a Razzuolo

A Borgo San Lorenzo durante le alluvioni dello scorso marzo una frana lo aveva reso inagibile, sarà protagonista il 13 luglio con l’evento “Narrazioni camminanti”

La ricostruzione del sentiero

La ricostruzione del sentiero

Borgo San Lorenzo, 26 giugno 2025 - Sono in fase avanzata i lavori di manutenzione e messa in sicurezza sul Sentiero Foglia Tonda a Razzuolo, nel comune di Borgo San Lorenzo (Firenze), con la ricostruzione del ponte grazie al lavoro dei volontari dell’associazione Foglia Tonda e degli abitanti del paese. Il progetto è promosso e coordinato dall’associazione Foglia Tonda con il patrocinio del Comune di Borgo San Lorenzo e il sostegno dell’Unione Montana dei Comuni del Mugello, ed è sponsorizzato da Publiacqua SpA, nell’ambito dell’iniziativa “I Cammini dell’Acqua”. Può tornare a vivere il Sentiero, recuperato dall’associazione nel 2018 in occasione della prima edizione del Festival Foglia Tonda: la rassegna di arte, passi e parole ritorna con l’8a edizione anche quest’anno nei luoghi dell’Appennino tosco-romagnolo, da Crespino a Casaglia e Razzuolo, nei giorni dell’11, 12 e 13 luglio.

Infatti, proprio domenica 13 luglio si terrà l’inaugurazione del nuovo ponte sul Sentiero Foglia Tonda con l’evento, dalle 17, dal titolo “Narrazioni Camminanti”, durante il quale artisti, scrittori, e musicisti si esibiscono nel bosco con reading, musiche e performance legate al tema dei territori e della montagna. Il progetto - attivo da marzo fino a settembre 2025 - consiste in attività di manutenzione, ripristino e animazione territoriale legate al “Sentiero della Foglia Tonda”, il percorso ad anello che si snoda per un totale di 6 km tra il paese di Razzuolo e la località Casa all’Alpe, nel comune di Borgo San Lorenzo, costeggiando due corsi d’acqua.

Questi due torrenti si uniscono poco sopra il paese, proprio in corrispondenza di uno dei guadi del sentiero, dando origine al Torrente Ensa che scende poi verso valle. Nel marzo 2025 il Sentiero Foglia Tonda è stato danneggiato dalle forti piogge che hanno interessato il territorio, compromettendo due importanti guadi e rendendo insicuri alcuni tratti. L’alluvione ha colpito anche questi territori a pochi passi dalle sorgenti, causando alcuni danni al sentiero (solcatura del fondo, piccole frane, caduta alberi, danneggiamento delle installazioni artistiche) e al ponticello di legno che permette di guadare il fiume nei pressi del paese. Il progetto ha previsto attività di manutenzione ordinaria e straordinaria, attività di ripristino e ampliamento di alcuni tratti ancora abbandonati, e attività di animazione territoriale realizzate insieme ad istituzioni e associazioni locali. Il contributo di Publiacqua ha permesso di intervenire ripristinando i tratti del sentiero danneggiati dalla piena di marzo e mettere in sicurezza il ponte sul fiume, punto di ritrovo estivo anche per la comunità del paese.

“Quello che abbiamo attraversato dopo la piena di marzo 2025 è stato un territorio misto tra il familiare e lo sconosciuto, un mondo nuovo, dove l’acqua ha trascinato via la terra e scavato fino alla roccia. - ha dichiarato Andrea Barzagli, presidente dell’associazione Foglia Tonda - Anche sul nostro tracciato si è aperta una voragine, una frana ha cancellato 30 metri di sentiero. Una di quelle frane nascoste tra i versanti, di quelle lontane dalle strade principali e che solo chi batte il territorio passo passo potrà piangere. La crisi climatica colpisce anche e forse più profondamente le zone di cui non si parla. Le frane hanno colpito sì le grandi arterie, ma soprattutto le strade ‘secondarie’ che, in questi luoghi, rappresentano spesso il collegamento principale ai servizi; le frane che impediscono il movimento non all’alta velocità, ma ai treni regionali dalle mille fermate per i pendolari-lavoratori; le esondazioni che colpiscono i piccoli comuni che non possono permettersi risorse straordinarie per far fronte a qualcosa che ormai straordinario non sembra più. E tra queste infrastrutture e territorio, anche la rete capillare di sentieri, che da sempre unisce case, frazioni, valli e monti. Quando si parla di crisi climatica, i territori appenninici non sono i primi che ci vengono in mente. I profili di rischio e vulnerabilità dei territori medio-montani rimangono in secondo piano, così come la loro importanza e le opportunità che rappresentano nelle strategie di contrasto della crisi climatica.”