
Una veduta. dell’area dell’ex Officine Grandi Riparazioni proprio alle spalle della stazione Leopolda
Dopo il clamore suscitato dal caso dell’ex Teatro Comunale, con quella ’scatola’ bianca e nera che oggi svetta su corso Italia – tra lo stupore, l’indignazione e la rabbia di tanti cittadini – Sara Funaro conferma che nella gestione dei grandi progetti urbanistici e architettonici Palazzo Vecchio continuerà a coinvolgere i fiorentini. "In futuro – ha detto al sindaca Funaro – continueremo a portare avanti percorsi di partecipazione", facendo riferimento alla necessità di ascoltare i cittadini prima che le trasformazioni urbane diventino irreversibili.
Il caso dell’ex Comunale, passato da teatro a residenze temporanee di lusso e per turisti con tanto di torre che rompe l’equilibrio visivo dei lungarni ottocenteschi, è diventato un campanello d’allarme. E se da parte di Funaro non arrivano giudizi estetici sul manufatto – "Non penso che bisogna ragionare tanto sui giudizi personali" – resta l’intenzione di proseguire sulla strada già intrapresa. "Per le aree da riqualificare è importante portare avanti quei percorsi che sono stati fatti per San Salvi, l’ex caserma dei Lupi di Toscana e Sant’Orsola. Tre contenitori urbani dal forte valore simbolico, architettonico e sociale".
Per San Salvi – l’ex manicomio a due passi dal centro – ci sono stati momenti di ascolto con cittadini, comitati e associazioni. Idem per il complesso nel rione di San Lorenzo e per quello di Legnaia dove la parola d’ordine è stata "condivisione".
Altro grande nodo da sciogliere, anche se riguarda un privato e per la precisione il Gruppo Salini, è il futuro dell’ex area Ogr (Officine Grandi Riparazioni) accanto alla Leopolda. Si tratta di uno spazio enorme, una vera porzione di città che dovrà essere reinventata e che rappresenta una sfida senza precedenti. Una città nella città, come la definiscono i residenti della zona, che "non potrà essere pianificata senza un grande confronto con la cittadinanza, professionisti, gli enti di tutela e l’università", avvertono gli stessi cittadini. Anche se dopo le operazioni di demolizione i cantieri sembrano essersi fermati.
Stando ai progetti, quelle che furono le officine delle Ferrovie si trasformeranno in un mix di funzioni: residenze, esercizi commerciali, destinazioni turistiche e direzionali. La nuova stagione urbanistica dovrà dunque puntare alla trasparenza, alla condivisione e al rispetto dell’identità fiorentina, cercando di non sacrificare la bellezza in nome della funzionalità o dell’interesse privato. Firenze, dicono professionisti, storici dell’arte e residenti, non può più permettersi ’errori’ estetici come quello dell’ex Comunale, soprattutto quando il patrimonio paesaggistico e architettonico è sotto la lente dell’opinione pubblica globale. La posta in gioco è alta: non solo evitare altri progetti contestati, ma anche ridare ai fiorentini il diritto di contribuire alla città che vivono.
Antonio Passanese