SILVIA BINI
Cronaca

Stop partecipazione . In fumo due anni di lavoro: "Ma non ci arrendiamo"

Il regolamento elaborato da AttivaPrato è pronto: mancava solo l’ultimo passaggio formale in consiglio. Ora tutto il processo resta congelato .

La consegna delle proposte dei soci dell’associazione AttivaPrato all’amministrazione comunale

La consegna delle proposte dei soci dell’associazione AttivaPrato all’amministrazione comunale

Un cassetto si chiude. E dentro ci finiscono due anni di lavoro, incontri pubblici, bozze, ore passate nei tavoli tecnici, nei circoli, nelle sedi delle commissioni. Finisce così, con la caduta della giunta Bugetti, il lungo percorso partecipativo portato avanti da AttivaPrato, a un passo - un solo passo - dalla meta.

"Eravamo praticamente arrivati al traguardo", commenta senza nascondere la delusione Paolo Sanesi, presidente dell’associazione. Un traguardo condiviso, perché il regolamento della partecipazione che oggi giace in stand-by era frutto di un confronto aperto con cittadini, comitati, maggioranza e opposizione. Pronto per l’approvazione.

Tutto fatto: testo scritto, condiviso, limato. Commissioni consiliari concluse. C’era persino nell’aria l’accordo unanime della politica locale: "Sia maggioranza che opposizione avevano dato disponibilità a votarlo. L’assessore Diego Blasi, aveva ascoltato con attenzione le nostre proposte anche sulla possibilità di creare un canale on line si partecipazione. Non era un testo calato dall’alto, ma un regolamento costruito con e per la città". E invece no. Con le dimissioni della sindaca Ilaria Bugetti e la conseguente decadenza dell’amministrazione, tutto si è fermato. E quel lavoro è rimasto lì, sulla soglia. Come in quelle maratone dove inciampi proprio all’ultimo metro.

Un boccone amaro anche sul versante digitale. Perché accanto al regolamento c’era anche un secondo strumento pronto al debutto: la piattaforma online PratoPartecipa, un portale pensato per raccogliere i processi partecipativi della città in modo trasparente, accessibile, moderno. "Era tutto pronto", continua Sanesi. "Oggi avremmo dovuto presentare la piattaforma nella commissione consiliare, l’ultimo passaggio prima di metterla online. Lavorata insieme al dirigente del Ced, costruita secondo le nostre richieste. Doveva diventare il cuore della partecipazione civica digitale. Invece è tutto rinviato a data da destinarsi".

Una doccia fredda. Perché se è vero che la partecipazione non può dipendere solo da un’amministrazione, è altrettanto vero che certi treni sono complicati da far passare due volte. "Dispiace tantissimo. Abbiamo lavorato con e coinvolto tante persone, con entusiasmo, per anni. E ora tutto sembra sfumato in una bolla di sapone, proprio sul più bello". E non è solo delusione: è una sospensione che rischia di far evaporare competenze, relazioni, energia civile.

Anche perché, in questo momento, si aggiunge un ulteriore stop: "AttivaPrato voleva incidere anche sulla legge regionale sulla partecipazione (la numero 46 del 2013). Ne parleremo, ma se al momento non possiamo procedere a livello comunale è più complicato procedere a quello regionale".

Ieri sera AttivaPrato si è riunita per decidere cosa fare, come rilanciare, come non disperdere energie. L’associazione non ha intenzione di mollare: "Il progetto resta saldo. Continueremo a lavorare con i comitati che hanno condiviso il percorso con noi, sono circa quindici realtà cittadine. Il nostro obiettivo non cambia: riportare la partecipazione al centro del dibattito, del governo, della visione politica di Prato".

C’è amarezza, ma anche determinazione. "Il tema della partecipazione civica non è un dettaglio. È un principio democratico fondamentale. Per questo continueremo la nostra battaglia, perché quel cassetto si riapra, e il regolamento venga adottato dalla prossima amministrazione, qualunque essa sia. Noi ci saremo". Per ora resta una piattaforma pronta, un regolamento condiviso e impacchettato, un percorso limpido interrotto sul più bello. Ma anche un impegno solido: far sì che questa occasione perduta sia solo rimandata. Non archiviata.

Silvia Bini