
Alcuni dei partecipanti all’incontro nel parco di via Vermigli (foto Paola Nizza)
A Romagnano qualcosa si sta muovendo. Da metà luglio, con l’avvio del progetto “siCURAmente”, il quartiere di Massa sta diventando il laboratorio di un esperimento di cittadinanza attiva e cura condivisa degli spazi pubblici. L’obiettivo è ambizioso: rafforzare il senso di comunità, migliorare la vivibilità delle aree comuni e costruire, dal basso, un’idea concreta di sicurezza urbana. Il percorso, pensato dall’amministrazione comunale con il supporto dell’assessore alle Politiche Sociali Francesco Mangiaracina, è reso possibile grazie a un finanziamento di circa 75.000 euro della Regione Toscana, nell’ambito del Fondo Sociale Europeo 2021–2027.
Il cuore dell’iniziativa batte nel parco verde di via Valgimigli, scelto come punto di incontro tra cittadini, educatori, operatori sociali e associazioni. Qui si stanno svolgendo i primi appuntamenti pubblici, tra ascolto, confronto e progettazione partecipata. A coordinare il percorso è ‘Comunità Interattive Aps’, con un team tutto al femminile. Tania Mattei, una delle referenti, racconta il punto della situazione dopo le prime settimane di attività.
"Il percorso sta andando bene. I numeri non sono altissimi, una ventina di partecipanti, ma è un dato coerente con questo tipo di progetti. Il coinvolgimento richiede tempo. Quello che conta è che chi partecipa mostra interesse, propone, si mette in gioco" spiega. Alcuni abitanti, sottolinea Tania Mattei, hanno già iniziato a prendersi cura del parco in autonomia, segno che si stanno attivando nuove dinamiche di responsabilità collettiva. Il progetto, che prevede attività programmate fino a novembre, punta però a lasciare qualcosa che vada oltre la sua durata formale. "Vogliamo costruire continuità: patti di collaborazione tra cittadini e Comune per la manutenzione del verde, ma anche un calendario di attività, feste, incontri, piccole iniziative che cambino il modo in cui si vive il quartiere" i propositi di ‘Comunità Interattive’.
Il metodo scelto per il coinvolgimento dei cittadini è quello dell’ascolto diretto e dell’adattamento costante. "Gli incontri non seguono uno schema rigido, ma si modellano in base a quello che emerge di volta in volta. E la risposta è stata migliore del previsto – assicura Tania Mattei –. Ci aspettavamo più distanza, invece abbiamo trovato persone coinvolte, disponibili, anche se non mancano i toni critici. Ma è parte del gioco: la partecipazione vera comporta anche il confronto e posizioni diverse". Ora il lavoro si concentra sulle proposte emerse: trasformarle in azioni concrete che possano proseguire anche dopo la fine del progetto. L’idea è che il parco, da spazio periferico, diventi un punto di riferimento vivo, attraversato, condiviso. Un simbolo di ciò che può nascere quando istituzioni e cittadini iniziano davvero a lavorare insieme.