
La raccolta firme con la presenza dei sindaci Mastrini e Valettini (Foto Pasquali)
Il sindacato USB Sanità di Massa Carrara, insieme ad associazioni e comitati locali, ha avviato una raccolta firme per sostenere un referendum consultivo regionale che mira a superare il modello delle tre grandi aziende sanitarie toscane (’Aslone’) tornando a gestione su base provinciale. Ieri davanti al Distretto sanitario di Aulla si è formato un presidio di lavoratori dell’Unità Sindacale di Base, pubblico impiego, sanità ha chiesto ai cittadini di mettere la firma sui moduli per arrivare a quota 30mila in tutta la Toscana entro fine ottobre. Tra loro pure alcuni sindaci lunigianesi. Il sindacato USB ha sottolineato che la riforma del 2015 non ha portato alcun risparmio economico, anzi aumento dei costi gestionali, peggioramento della qualità dei servizi, aumento liste di attesa e difficoltà di accesso alle cure, penalizzazione delle aree periferiche come la Lunigiana. A sottoscrivere la richiesta di referendum sono arrivati i sindaci di Aulla Roberto Valettini e di Tresana Matteo Mastrini. Ma anche il primo cittadino di Pontremoli Jacopo Ferri firmerò a Pontremoli sabato mattina (in piazza della Repubblica di fronte al Palazzo comunale ci sarà un banchetto per raccogliere le adesioni). "Il referendum è un’iniziativa importante - ha detto - Occorre che sia condivisa da tutti senza distinzioni partitiche o di appartenenza. Ritornare a un sistema con Asl più piccole è una necessità assoluta per migliorare i servizi e per difendere le strutture ospedaliere. Chi in futuro si troverà ad amministrare la regione dovrà tener conto di questa posizione". Gli ha fatto eco Mastrini: "Occorrono luoghi decisionali più vicini ai cittadini e l’abolizione delle 3 maxi Asl, per tornare ad aziende sanitarie che siano veramente locali. Le persone, soprattutto le più fragili e anziane, non possono essere sottoposte a lunghi viaggi a Lucca o Pistoia per accedere a servizi che potrebbero e dovrebbero essere erogati nel territorio".
A sottolineare la necessità di promuovere il referendum anche Giuseppe Ricci, portavoce dell’iniziativa. "La mobilitazione che riguarda tutta la regione - spiega - ha visto una buona partecipazione segno di un bisogno forte e sentito di tanti cittadini, in particolare anziani, che vivono le difficoltà delle lunghe liste di attesa e di prestazioni addirittura fuori provincia che generano costi e difficoltà organizzative, fino alla rinuncia alle cure per motivi economici, ma anche una sensibilità particolare dei giovani che vogliono difendere il diritto alle cure tramite il sistema sanitario nazionale. Chiediamo che la Regione torni indietro. Hanno sbagliato 10 anni fa a creare queste mega Asl che non hanno prodotto nessun risultato da loro atteso. Ci sono difficoltà a ricoverarsi, economiche e il sistema aberrante della lista chiusa. La stessa Corte dei Conti ha bacchettato la Regione perché il 25% dei toscani si sono presentati allo sportello dei Cup trovando le agende chiuse. Chiediamo il ripristino dei diritti".
N.B.