REDAZIONE FIRENZE

Dieci anni per l’ombra: "Giuste le specie scelte. La quantità? Non basta"

Il presidente dell’Ordine degli agronomi: "Serve qualità nei lavori, dalle distanze alla terra. L’irrigazione automatica decisiva per la crescita. Necessarie potature di allevamento".

Alessandro Trivisonno, presidente dell’Ordine dei dottori agronomi e forestali

Alessandro Trivisonno, presidente dell’Ordine dei dottori agronomi e forestali

Alessandro Trivisonno, presidente dell’Ordine dei dottori agronomi e forestali di Firenze, partiamo dalla fine. Qual è il suo giudizio complessivo sul piano del verde relativo alla nuova tramvia per Bagno a Ripoli?

"Il bilancio numerico è positivo, perché alla fine ci saranno più alberi di adesso, ma la quantità deve essere accompagnata dalla qualità. Non basta dire ’pianteremo più alberi di prima’, bisogna curarsene con grande attenzione. Vedo forse un’eccessiva attenzione ai numeri, ma contano molto la qualità delle piante, della terra usata, dei lavori di sistemazione. A volte meglio un albero in meno che uno in più ma posizionato in un modo non corretto".

La scelta delle piante da parte dell’amministrazione comunale, soprattutto pioppi, olmi, aceri e platani, è corretta secondo lei?

"Direi di sì, perché si tratta di specie ampiamente sperimentate in contesti urbani, anche in città. Molti alberi verranno sistemati nei parcheggi e questo è positivo, perché devono essere ombreggiati. Non mancano però le criticità".

Quali sono le principali?

"Da quello che si vede nel progetto gli alberi vegeteranno in un contesto che sembra sfavorevole. Ad esempio non so se le aiuole saranno abbastanza grandi per favorirne uno sviluppo ottimale, anche in relazione alla stringente normativa che il Comune si è dato nella gestione del proprio patrimonio arboreo. Faccio un esempio: secondo il regolamento attualmente in vigore la zona di rispetto degli alberi di prima grandezza dovrebbe avere un raggio di quattro metri. Sicuramente ora non è così in buona parte della città, in particolare lungo le strade o nelle piazze. Mi auguro che nel progetto si sia tenuto conto di queste misure che il Comune, ripeto, si è autoimposto. Non solo, si sono scelti i pioppi che possono dare fastidio a chi è allergico, ma nel regolamento comunale si sconsiglia l’uso di piante allergeniche... Infine viale Europa: è l’unica zona dove ci sarà un bilancio negativo dopo i lavori".

In quanto tempo vedremo i benefici dell’incremento di alberi?

"Serviranno almeno dieci anni perché ci sia un apprezzabile impatto visivo e per avere ombra. Nel bilancio ambientale complessivo, però, bisogna considerare che la tramvia dovrebbe ridurre il traffico in tempi assai più rapidi".

Che tipo di manutenzione servirà per un patrimonio arboreo più ampio? Non è che in Italia la cura dei verde pubblico sia sempre ineccepibile...

"Dipenderà dalle piante scelte. I pioppi ad esempio hanno un rapido accrescimento, un legno meno resistente e forse avranno bisogno di essere potati prima degli altri alberi. Inoltre bisognerà stare attenti alle distanze. Non solo, entro i primi tre-cinque anni dovranno essere fatte le potature di allevamento per fare in modo che le chiome abbiano da subito una conformazione vicina a quella che si vuole ottenere alla fine. E’ positivo invece aver previsto nella fase di crescita l’irrigazione automatica, perché la disponibilità di acqua è sempre decisiva per gli alberi".

C’è qualche specie che è stata ’dimenticata’ e che invece poteva contribuire a migliorare l’aspetto della città?

"Mi sembra che ci siano tutte, comprese le siepi che contribuiscono ad assorbire il particolato. Non sono state previste sperimentazioni per favorire l’inserimento nel contesto urbano di piante già ampiamente collaudate".

Leonardo Biagiotti