
Liano Picchi, coordinatore dei Comitati ambientali della Piana, durante il suo intervento all’assemblea pubblica convocata dal sindaco di Porcari Fornaciari
"Non chiedere all’oste la qualità del vino". Un proverbio menzionato da Liano Picchi, coordinatore dei comitati ambientali della Piana su quanto dichiarato da I-Foria sulla bontà della tecnologia utilizzata per il riciclo dei prodotti assorbenti a Salanetti. "Uno studio che è stato riproposto sui media dopo la prima spiegazione tempo fa, ma c’è anche un altro fatto. Siccome – dichiara Picchi – si afferma che i soggetti in campo debbano rispettare la verità, evitando strumentalizzazioni e molto altro, vorrei capire il motivo per cui Retiambiente, che avrebbe dovuto consegnare le integrazioni e le documentazioni richieste il 19 maggio, le ha consegnate pochi giorni fa, senza motivare il ritardo. Viene chiesto il rispetto delle regole – argomenta Picchi – ma questo non dovrebbe valere per tutti? Perché Retiambiente ha sforato di un mese, quasi, il termine previsto? In qualunque modo decida la Conferenza dei Servizi, questi interrogativi che ho appena sollevato rimarranno. In ogni caso, secondo me la Regione Toscana non avrebbe dovuto rinviare la Conferenza così tante volte. Parlano di 13 impianti in Italia, costo totale 130 milioni di euro. Per rimanere ai soldi – chiosa Picchi – il costo annuo è stimato in due milioni e mezzo, a fronte di un ricavo, nemmeno certo, di 900mila euro. La matematica non è una opinione, come si suol dire. Queste cifre dimostrano l’insostenibilità sotto il profilo economico. L’Umbria? Cinquemila tonnellate contro diecimila e in un contesto industriale diverso, con aria molto più salubre di quella di Salanetti. Il responso non ci spaventa, qualunque esso sia. Se la vicenda andrà avanti lo faremo anche noi, con iniziative che vedremo". Fin qui Liano Picchi, in realtà se sarà necessario, è già prevista una manifestazione alla quale il coordinatore dei Comitati ambientali della Piana sta già lavorando.
Ma.Ste.