ANDREA FALASCHI
Cronaca

La carica dei docenti. Meno cattedre per i prof. E con tantissimi precari

Il nuovo anno scolastico si preannuncia con i ’cronici’ problemi di sempre. Negli ultimi anni sono ’’spariti’’ 68 posti negli istituti della nostra provincia.

Nella foto d’archivio un’assemblea sindacale dei precari

Nella foto d’archivio un’assemblea sindacale dei precari

Si ingrossano le fila degli insegnati precari nelle scuole di ogni ordine e grado, anno dopo anno l’esercito dei docenti senza cattedra cresce di numero e aumenta il suo peso all’interno delle aule. Un fenomeno di più ampia natura, con il precariato raddoppiato nelle scuole in dieni anni a livello nazionale tra supplenti e personale Ata, che si accompagna al calo dei posti di ruolo disponibili, classi sempre più affollate e stipendi non adeguati al costo della vita. Il tutto a discapito della continuità didattica, della qualità dell’insegnamento ricevuta dagli studenti e della certezza di poter ottenere un giorno la possibilità di salire in cattedra con un posto di ruolo. Stiamo parlando di una forza lavoro in costante crescita e che da sola arriva a rappresentare ormai un terzo del totale del corpo docenti attivo negli istituti della provincia di Lucca. Numero cruciale di insegnanti che, dal suono della prima campanella fino alla chiusura delle scuole, si fa carico di contribuire a portare avanti con le proprie forze il sistema educativo locale senza certezze sul proprio futuro e la garanzia di poter continuare a lavorare l’anno seguente, né, tanto meno, di poterlo fare nella stessa scuola e con gli stessi alunni che accompagnano solo per il tempo di un anno.

È nel sostegno che però si raggiungono i numeri più drammatici, su 1.497 posti totali sul territorio più della metà sono ricoperti da precari: per l’esattezza parliamo di 850 docenti senza un contratto stabile chiamati ad aiutare 1.837 ragazzi e ragazze con disabilità, spesso, in classi con un numero di alunni superiore a quello che la legge impone nelle aule che accolgono studenti con una disabilità. Un contesto paradossale perché se da un lato la scuola deve affrontare un calo generale del numero degli iscritti dovuto alla diminuzione delle nascite e all’invecchiamento della popolazione, dall’altro lato si accorpano classi e istituti diversi per poter continuare a tagliare il numero dei docenti di ruolo con il doppio risultato di ottenere classi sempre più numerose e professori in costante diminuzione che non possono garantire una continuità nell’insegnamento. Sono 44 i posti persi solo quest’anno all’interno dei vari istituti provinciali, dato che conferma una tendenza negativa ormai consolidata: nel 2024 erano stati 10 il numero delle cattedre soppresse, 14 nel 2023 e 44 nel 2022, in tre anni il numero dei posti per i docenti nella provincia di Lucca è crollato di 68 unità. "Si stratta di una realtà che penalizza la continuità dell’insegnamento e soprattutto gli alunni con disabilità, andando a scontrarsi con la posizione ufficiale del Governo che vuole dare continuità alla didattica mentre invece diminuiscono i posti disponibili, si continua a non stabilizza il personale impiegato e ad aumentare il numero di alunni per classe", commenta il segretario Flc della Cgil Antonio Mercuri.

Andrea Falaschi