PIETRO MECAROZZI
Cronaca

Delitto Mattarella, esami fiorentini. La perizia sull’impronta del killer, il genetista Ricci alla caccia del Dna

Il giudice di Palermo ha nominato il biologo di Careggi per analizzare le tracce rinvenute nel mezzo. Si cerca la corrispondenza con i profili genetici dei due mafiosi indagati nella nuova inchiesta

Piersanti Mattarella è stato presidente della Regione Sicilia tra il 1978 e il 1980

Piersanti Mattarella è stato presidente della Regione Sicilia tra il 1978 e il 1980

Firenze, 18 luglio 2025 – Il 10 settembre, in una fascetta para-adesiva di tre centimetri per tre dove è conservata l’impronta trovata sulla Fiat 127 usata dai killer del presidente della Regione Sicilia, Piersanti Mattarella (fratello del presidente della Repubblica, Sergio), ucciso il 6 gennaio del 1980 a Palermo, cercherà di individuare tracce di Dna e, alla presenza di profili genetici, ne verificherà una corrispondenza con quelle dei boss mafiosi Nino Madonia e Giuseppe Lucchese, indagati per l’omicidio.

È la nuova ‘impresa’ scientifica di Ugo Ricci, responsabile della Forensic Genetic Unit di Careggi, autore del libro “Profili di qualità” (Nicomp Editore), sedici anni trascorsi nella polizia scientifica e molti altri nei laboratori di diagnostica genetica. Negli ultimi mesi, il biologo toscano è comparso su tutte le cronache nazionali per essere il consulente in grado, grazie alla rivalutazione delle analisi del Dna effettuate nel 2014 , di far riapre le indagini sul caso di Garlasco.

Ugo Ricci, genetista al Careggi
Ugo Ricci, genetista al Careggi

Ricci dal laboratorio dell’ospedale fiorentino è stato chiamato più volte ad occuparsi di casi di nera, da Kata al Mostro di Firenze, e in quest’ultimo incarico – che si terrà a Firenze – sarà affiancato da Elena Carra, docente di Scienze e tecnologie biologiche, chimiche e farmaceutiche all’Università di Palermo, Carlo Previderè, professore del dipartimento di Sanità pubblica all’Università di Pavia (nonché consulente dei pm pavesi nel caso Garlasco) e Nicolò Polizzi, della polizia scientifica di Palermo. Il laboratorio di Careggi è considerato un punto di riferimento per le analisi di genetica forense in Italia. E grazie all’accreditamento ISO17025 conseguito nel 2012, fornisce agli investigatori la possibilità di usare il potente strumento della Banca Dati del Dna per le identificazioni genetiche . Nel frammento di impronta che sarà analizzato – e che sarà trasportato a Firenze dalla polizia di Palermo –, si cercherà di asportare le possibili tracce di Dna ancora presenti. Obiettivo non scontato, considerando che il reperto è di 45 anni fa e il tempo potrebbe averlo inesorabilmente deteriorato. L’esame dattiloscopico, che si basa sull’analisi delle impronte digitali, o più precisamente delle creste papillari, ha già dato esito negativo. «Gli accertamenti dureranno tre mesi - spiega Ricci -, e solo in caso di riscontro di un profilo genetico utilizzabile ci sarà la verifica della corrispondenza». I due nuovi indagati nell’inchiesta sull’omicidio di Piersanti Mattarella, sono due esponenti storici di Cosa nostra, Antonino Madonia (28 anni all’epoca) e Giuseppe Lucchese (22). A sparare quel giorno di 45 anni fa al fratello del presidente della Repubblica, sarebbe stato materialmente Madonia, figlio del potentissimo boss mafioso Ciccio. Lucchese, detto Lucchiseddu, guidava invece l’auto. I due hanno commesso decine di omicidi, tra cui la strage di via Isidoro Carini in cui venne ucciso il generale Carlo Alberto dalla Chiesa. Per l’omicidio Mattarella sono stati condannati solo i mandanti, i componenti della Cupola di Cosa nostra, mentre sono stati assolti Valerio Fioravanti e Gilberto Cavallini.