OLGA MUGNAINI
Cronaca

Il Futurismo rivela l’incanto della Sicilia

Spesso sottovalutato, il Futurismo siciliano fu invece un fenomeno di grande vigore, capace di trasformare l’isola in un laboratorio di...

Spesso sottovalutato, il Futurismo siciliano fu invece un fenomeno di grande vigore, capace di trasformare l’isola in un laboratorio di...

Spesso sottovalutato, il Futurismo siciliano fu invece un fenomeno di grande vigore, capace di trasformare l’isola in un laboratorio di...

Spesso sottovalutato, il Futurismo siciliano fu invece un fenomeno di grande vigore, capace di trasformare l’isola in un laboratorio di sperimentazione artistica che formò alcune delle menti più brillanti del Novecento. Artisti come Umberto Boccioni mossero i primi passi in Sicilia, e tra il 1927 e il 1929, protagonisti della scuola palermitana, come Pippo Rizzo, conquistarono notorietà sia a livello nazionale che internazionale. Eppure, nonostante le opportunità offerte altrove, molti di loro scelsero di restare, continuando a nutrire la tradizione artistica locale con una sensibilità profondamente radicata nella cultura isolana.

A raccontare la storia dell’Avanguardia marinettiana nell’antica “Isola del sole” è ora il Centro Espositivo Antiquarium di Centuripe, tra Enna e Catania, che fino al 4 novembre presenta la mostra “Futurismo e Futurismi Siciliani”, a cura di Simona Bartolena.

Accanto ai maestri più celebri, come Balla e Boccioni, sono presentati autori straordinari quali Giulio D’Anna, Pippo Rizzo e Vittorio Corona, insieme a opere di Fortunato Depero realizzate in Sicilia per committenti locali. Un percorso di circa 40 dipinti, provenienti da prestigiose collezioni italiane e raramente visibili al pubblico, per restituire l’atmosfera vibrante del movimento così come la immaginò Filippo Tommaso Marinetti.

La mostra si articola in sezioni tematiche, all’interno delle quali si sviluppano, in un vivace intreccio di riflessioni e piani narrativi, anche altri importanti temi, quali quello del mito della città o quello del rapporto con il regime e con le vicende belliche dei due conflitti mondiali. “Futurismo e Futurismi Siciliani” è l’occasione per visitare Centuripe, un borgo in provincia di Enna dalla storia millenaria, arroccato su un monte e con la particolare forma di stella marina, da cui si gode uno strarodinario panorama sull’Etna e sulla piana di Catania. E per questo soprannominato da Garibaldi “Il balcone della Sicilia”.

La storia di Centuripe inizia nell’VIII secolo a.C., quando fu fondata dai siculi. Si sviluppò grazie alla sua posizione strategica, al suo fertile territorio e al suo commercio con le altre città sicule e con i greci. Nel IV secolo a.C.,entrò nell’influenza di Siracusa , si ellenizzò e adottò la lingua, la religione e l’arte dei greci. Al tempo in cui la Sicilia era considerata “Granaio dell’Impero”, I secolo a.C., passò sotto il dominio romano e godette di grande prosperità e splendore.