
Il caos quotidiano alla rotonda 17 marzo, altrimenti nota come “fagiolone“
"Schiavi del traffico, prigionieri della maleducazione". Da settimane i residenti della zona di Pontignale sono costretti a subire le code infinite sulla rotonda 17 marzo, per gli amici ‘il fagiolone’, che smista le auto in ingresso e uscita dalla viabilità ordinaria alla Fi-Pi-Li e all’A1. Per entrare in autostrada non ci sono code solamente durante le ore di punta, ma praticamente in tutte le fasce orarie. Code che finiscono poi per ricadere sulle strade di Scandicci. E’ il risultato della viabilità fiorentina al collasso per tutta una serie di opere di manutenzione e per quelle relative alla tramvia; camionisti e pendolari scelgono strade alternative e finiscono con l’intasare un altro nodo critico, ovvero l’unico svincolo tra SGC e Autostrada del Sole. "Siamo schiavi del traffico – raccontano i residenti della zona – ma anche prigionieri della maleducazione perché i camionisti in coda, lanciano bottiglie piene d’orina sul marciapiede e sulle aiuole con risultati che ben si possono immaginare: strade maleodoranti quando va bene, bottiglie ricolme che nessuno smaltisce".
Sulla vicenda è intervenuto anche il vicesindaco di Scandicci, con delega alla viabilità, Yuna Kashi Zadeh: "In questi giorni stiamo assistendo a un incremento significativo del traffico nella zona della rotonda 17 Marzo, una situazione che sta creando disagi ai cittadini e a chi quotidianamente percorre le principali direttrici di collegamento tra Scandicci e Firenze. Le cause di questi rallentamenti sono molteplici e vanno affrontate con la massima chiarezza e responsabilità. Da una parte, i lavori in corso sul territorio del comune di Firenze, pur necessari e pianificati, stanno inevitabilmente producendo effetti collaterali anche sul nostro sistema viario, con ripercussioni importanti sulla fluidità della circolazione a Scandicci. Come amministrazione, stiamo mantenendo un’attenzione forte per monitorare la situazione e chiedere ogni sforzo possibile per contenere i disagi e il rispetto dei tempi sul procedere del cantiere".
Ma c’è un altro aspetto da non sottovalutare, ovvero i ritardi cronici nella realizzazione del secondo accesso all’A1. "Pesa - ha aggiunto Kashi Zadeh – l’assenza della nuova viabilità al casello autostradale di Scandicci. I lavori non sono ancora partiti a causa del mancato via libera, da parte del Ministero delle Infrastrutture, al Piano degli investimenti che riguarda proprio quest’opera strategica. È un ritardo che non possiamo più permetterci, perché questa nuova viabilità è cruciale per migliorare la mobilità dell’intera area, ridurre i flussi sulla viabilità urbana e garantire una maggiore efficienza negli spostamenti, sia per i residenti che per le imprese. Sollecitiamo con forza il Ministero delle Infrastrutture ad approvare al più presto il piano e a permettere l’avvio di un’opera che attendiamo da troppo tempo".
Fabrizio Morviducci