REDAZIONE FIRENZE

Dard, il vero erede di Simenon e Céline

Per molti è l’erede di Georges Simenon (cui era legato da profonda amicizia) e dello scrittore francese Louis-Ferdinand Céline. E’...

Per molti è l’erede di Georges Simenon (cui era legato da profonda amicizia) e dello scrittore francese Louis-Ferdinand Céline. E’...

Per molti è l’erede di Georges Simenon (cui era legato da profonda amicizia) e dello scrittore francese Louis-Ferdinand Céline. E’...

Per molti è l’erede di Georges Simenon (cui era legato da profonda amicizia) e dello scrittore francese Louis-Ferdinand Céline. E’ altresì considerato uno degli innovatori più straordinari della lingua francese, tant’è che l’uso di espressioni in argot (l’equivalente transalpino dello slang) e di neologismi fantasiosi creati da lui stesso l’hanno portato a essere paragonato a Rabelais. Ma alzi la mano chi conosce Frédéric Dard, uno dei più famosi (ma poco noti) romanzieri francesi del genere noir della seconda metà del XX secolo e anche uno dei più prolifici, dal momento che ha scritto più di 300 romanzi in tutta la sua carriera. La sua serie sterminata delle avventure del commissario della polizia di Parigi, San Antonio (oltre un centinaio, scritti fra il 1949 e il 2000), rappresenta un unicum letterario dal punto di vista del linguaggio vivacissimo, ricco e innovativo, che ha meritato a Dard l’apprezzamento da parte di studiosi e saggisti. Un valore assoluto, al di là delle storie in sé che dal poliziesco sconfinano nel romanzo d’azione con una forte connotazione umoristica e frequenti concessioni all’erotismo, spesso esplicito.

Ma Dard, oltre a scrivere di San Antonio (in prima persona come se l’autore fosse il personaggio stesso), ha dato prova di sé in altri romanzi davvero straordinari di cui "Gli scellerati" è solo un frammento. Pubblicato per la prima volta in Italia nel 2018 (e che racconta una storia degli anni ’50), contiene duecento pagine di una scrittura modernissima: un romanzo che ricorda molto Simenon per la descrizione struggente di una Parigi che pare un quadro, con mille sfumature nere e un maestria enorme nel dipingere i lati oscuri della Ville Lumière.

Lo scrittore e critico letterario Antonio Debenedetti dette a questo libro una pennellata d’artista: "Suggerirei di leggerlo immaginando di vedere un film in bianco e nero. Ogni capitolo è una scena". Ma tutto quest’autore merita una riscoperta, apprezzandone la sincerità gioiosa nello scrivere. Dard dà infatti al lettore la gioia della comprensione senza appesantire le proprie pagine, E vi porterà nel mondo pulsante della 17enne Louise, che incrocia una coppia di stravaganti americani, all’ombra di Leopoldville, infelice sobborgo di Parigi dall’aria irrespirabile. Perché ci sono sempre tanti misteri dietro un’immagine perfetta. Il trucco è saperli raccontare.

Frederic DardGli scellerati Rizzoli