
Casini e Saccardi in pole, in pista anche Triberti. Due le ’quote’ gianiane. Per Lucca decide Marcucci, Eligi a Pisa e Scaramelli a Siena. Il ’patto’ di Livorno.
Ormai vanno d’amore e d’accordo i centristi nel listone unico senza simboli a sostegno del Giani bis. "Avanti Giani presidente - Casa dei Riformisti", "questo è il totale, nome a parte, per il simbolo siamo ai dettagli", assicurano dal polo laico. Dopo lo strappo a secco di Azione di Carlo Calenda, la chiave di volta per Italia Viva, +Europa, Socialisti e Repubblicani è stata la spartizione dei territori per la composizione di liste che tengano conto degli uomini e delle donne che il governatore uscente ha tutta l’intenzione di imporre. Passaggi, questi, ripetuti anche nel vertice di ieri a Firenze tra le forze politiche.
Qui sono i renziani a fare la "figura del leone", seppur l’ex premier abbia acconsentito a spogliare del simbolo il suo partito. Sono quattro i nomi pesanti schierati da Renzi e Giani nel collegio di Firenze 1, due a testa: Stefania Saccardi, Francesco Casini, Stefano Grifoni e Maria Grazia Giuffrida. L’ex direttore del ps di Careggi e la presidente dell’Istituto degli Innocenti sono le quote gianiane già certe, come il socialista Folli. Altro peso da novanta in gestazione per Iv è l’ex assessora all’Urbanistica e numero uno del Calcio storico "Titta" Meucci.
Nel collegio di Firenze 2 (Mugello, Bagno a Ripoli e Fiesole), regna sovrano il tandem Saccardi-Casini, con dietro la new entry, Tommaso Triberti. Sindaco di Marradi, "renzianissimo" con un passato con l’ex premier nella Margherita. Altro ‘gianiano doc’ pronto a salire a bordo è l’ex sindaco di Fucecchio Alessio Spinelli nel collegio dell’Empolese Valdelsa (Firenze 3). Presente, guarda un po’, all’inaugurazione mercoledì del primo comitato elettorale di Giani, nella sua San Miniato. Operazione difficile, ma possibile dal momento che il Pd empolese ha puntato su altri due ex sindaci, Brenda Barnini (Empoli) e Giacomo Cucini (Certaldo).
Lucca resta proprietà di Andrea Marcucci, boss dei Libdem. La conferma? La presenza ieri in Riva d’Arno di un emissario dell’ex senatore Pd pronto a fiatare solo per opporsi al "rientro dalla finestra" del segretario regionale dimissionario di Azione Marco Remaschi. Così è stato. A Siena via libera alla corsa ter di Stefano Scaramelli, con possibile candidatura nei collegi di Grosseto e Arezzo per replicare l’effetto sorpresa in termini di voti del 2020. Nell’aretino Giani ha pescato un altro jolly legato al pianeta sanità: il presidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche Giovanni Grasso. Così come a Massa: pronto a spendersi "per Eugenio" è il tre volte sindaco Pds-Ds Roberto Pucci.
La non belligeranza tra renziani è Avanti si sostanzia a Pisa con il segretario di +Europa Federico Eligi come capolista certo. Dietro di lui, probabile l’ingresso per l’ex consigliera comunale di Volterra Roberta Benini, altra quota civica individuata da Giani. A proposito, carbonara la cena di mercoledì sera nel quartiere Venezia, a Livorno, tra il governatore uscente e il sindaco Salvetti, civico al secondo mandato sostenuto dal Pd. Idem per l’incontro che ne è scaturito con le due formazioni apartitiche sedute in consiglio comunale: "Livorno Civica" e "Protagonisti". A riprova che Giani stia battendo ogni angolo della Toscana per reclutare leve portatrici di preferenze. Tra i due c’è un "ottimo rapporto" e il sostegno alle urne delle due liste civiche livornesi (13% in totale alle amministrative ‘24) è pressoché assicurato. Mentre candidature forti spendibili ancora rimangono in pentola a bagnomaria.
Francesco Ingardia