
Lorenzo Conti gestisce un’azienda agricola e li ha visti da vicino: "Scendono giù per cercare cibo. Adesso si trovano molto più in basso che in passato. E in questa zona tanti vengono a camminare".
Un incontro ravvicinato e poco gradito con due lupi. A poca distanza, fra l’altro, dall’abitato e a quote sempre più basse. A raccontare il ‘faccia a faccia’ Lorenzo Conti che, con i familiari, gestisce l’azienda agricola "Il Rurale" nell’area di Morello.
"Due giorni fa – dice – come faccio ogni giorno, al rientro dal lavoro a casa in zona Castellina sopra Quinto Alto, sono andato a prendere il mio cane per la solita passeggiata in alcuni terreni intorno. Mentre stavamo camminando ho visto la carcassa di un capriolo che era a pochi metri da casa mia. Mi sono subito accorto che, con tutta probabilità, l’animale era stato sbranato da più lupi visto che la carcassa era stata divisa in tre parti. Sono rientrato allora a casa a riportare il cane e poi sono tornato a fotografare quello che avevo trovato per segnalarlo ai forestali visto che nella prima uscita non avevo con me il telefono".
Di nuovo sul posto Lorenzo si è imbattuto, a poca distanza, nei due lupi che, fra l’altro, non sono fuggiti subito: "La cosa particolare – racconta ancora – è che qui non siamo in alta montagna, siamo a 230 metri sul livello del mare quindi a una quota tutto sommato bassa, a poca distanza da case ma anche dal quartiere di Quinto. In più sono molte le persone che vengono a camminare nei boschi, magari anche con cani al seguito. Rispetto al passato è evidente che i lupi sono scesi molto più in basso e probabilmente scenderanno ancora per cercare di trovare cibo. Questo è dovuto anche allo spopolamento della montagna con aziende agricole e pastori che interrompono l’attività".
La segnalazione dell’avvistamento è stata fatta ai carabinieri forestali: "Il lupo – conclude Conti – è un animale tutelato quindi non ci sono molte cose da fare se non mettere in atto alcune accortezze che mi hanno ripetuto anche i forestali. Anzitutto non tenere i cani o altri animali liberi e non lasciare generi commestibili all’esterno. In questa specifica situazione, a quanto mi è stato riferito, si tratterebbe di un caso singolo di predazione su animale selvatico".