
A Campi il bilancio dei danni causati dall’alluvione è stato molto pesante
Una richiesta di incontro. E’ quella che gli alluvionati campigiani vogliono inviare al Genio civile della Regione, al presidente del Consorzio di bonifica medio Valdarno e al presidente di Publiacqua. Una richiesta che per il momento, per quanto riguarda Campi, vede l’adesione dei comitati Arca di Noè, via Cetino e via Campanella, Santa Maria-La Villa, mentre per il Comune di Prato ha avuto il via libera del Comitato di Bagnolo/Montemurlo e del Comitato di Figline. In attesa di capire, come spiegano dal coordinamento dei comitati, che intenzioni ci sono anche a Sesto e Calenzano, entrambi i Comuni colpiti dal maltempo del marzo scorso e dove, almeno per il momento, non ci sono comitati costituiti ufficialmente. "La volontà – spiegano dal coordinamento – è quella di essere informati e avere un rapporto di collaborazione con le pubbliche amministrazioni sempre più stretto, anche con incontri periodici che, fino a oggi, abbiamo avuto solo con il Consorzio di Bonifica". Oggetto della richiesta è quello di avere ulteriori chiarimenti sugli interventi programmati per la sicurezza idraulica del territorio. In particolare sulle opere in fase di progettazione e di esecuzione per il ripristino della difesa idraulica degli argini di Marina e Bisenzio e degli altri corsi d’acqua di interesse per i comitati pratesi; le opere di manutenzione ordinaria del reticolo idraulico principale e minore in programmazione per i Comuni di di Campi, Montemurlo, Prato e Figline; e, infine, quali sono le prospettive future per l’adeguamento del sistema fognario in relazione al reticolo idraulico principale e secondario dei suddetti Comuni. Restando in tema di comitati, da sottolineare infine le parole del Comitato alluvionati campigiani 2023 – Il Racchio in merito ai lavori al muro arginale in via delle Corti: "Apprezziamo che finalmente sia in opera il cantiere che il nostro comitato riteneva urgente e non più prorogabile, Non è il tempo delle schermaglie politiche, ma della responsabilità condivisa. Solo grazie alla nostra pressione, costante e partecipata, si è arrivati a questi interventi. Ora servono trasparenza, tempi certi e controllo civico perché i cittadini sappiano esattamente cosa è stato fatto, come e quando".