PIER FRANCESCO NESTI
Cronaca

Alluvione, la rabbia dei comitati: "Chiesto un incontro in Prefettura"

Al centro delle perplessità, l’intervento al muro arginale di via delle Corti e i ristori non ancora arrivati

Ieri la conferenza stampa dei rappresentanti dei comitati Arca di Noè, via Cetino e via Campanella (foto Germogli)

Ieri la conferenza stampa dei rappresentanti dei comitati Arca di Noè, via Cetino e via Campanella (foto Germogli)

"Quello che è emerso in merito al muro arginale di via delle Corti è difforme da quanto ci è stato detto fino a oggi": a dirlo sono i rappresentanti dei comitati Arca di Noè, via Cetino e via Campanella che ieri hanno illustrato i risultati di un accesso agli atti fatto in Regione. "Dal quale vengono fuori varie incongruenze fra i documenti che abbiamo raccolto". E "criticità che restano tali, emerse fin dal novembre del 2023" quando ci fu la prima drammatica alluvione che danneggiò gran parte del territtorio campigiano. Da qui la richiesta di un incontro urgente al Prefetto di Firenze, già protocollata, "riservandoci di inviare ulteriori comunicazioni e richieste alla Presidenza del Consiglio dei ministri e al Dipartimento nazionale della Protezione civile". Per poi aggiungere: "Rispetto ai danni subiti nel 2023 è già passato un anno e mezzo, quanto dobbiamo aspettare?".

Nel mirino dei comitati ci sono soprattutto i blocchi di cemento collocati a ridosso del muro di via delle Corti a marzo e che "in base alle comunicazioni intercorse fra i vari enti risulterebbero insufficienti a garantire le necessarie condizioni di sicurezza lungo il tratto del fiume Bisenzio". Partendo dal presupposto che "stiamo parlando di un muro arginale già attenzionato fino dall’alluvione del 2023 e che è ancora in quelle condizioni. Nonostante tutte le parole spese, non riusciamo a vedere niente di concreto e riteniamo non sia giusto ‘giocare’ così sulla pelle delle persone che, in tanti casi, hanno avuto danni alle proprie abitazioni più di una volta". Per tutti questi motivi, entrambi i comitati ritengono sia necessario "un commissario straordinario per il controllo e l’efficienza della difesa idraulica e per garantire la sicurezza e l’incolumità di tutto il territorio".

Poi l’espressione più colorita, ma che rende bene l’idea dello stato d’animo dei cittadini: "Se viene giù quel muro, l’acqua arriva fino a Peretola". Ma la sfiducia nei confronti della Regione nasce anche dalla questione dei ristori: "Quando si parla della rendicontazione e dei relativi pagamenti, non possiamo che unirci alle sollecitazioni dei nostri iscritti. Molti di loro, dopo mesi, sono ancora in attesa dei dovuti ristori, che tardano ad arrivare anche a coloro che hanno già effettuato tutti gli interventi e rendicontato da tempo quanto fatto. Senza parlare delle imprese, che hanno registrato non poche difficoltà per quanto riguarda la compilazione dei modelli C1. Tutto ciò non è più tollerabile".